I pionieri by Sergio Tavčar

I pionieri by Sergio Tavčar

autore:Sergio Tavčar [Tavčar, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sergio Tavčar; I pionieri; Bottega Errante Edizioni; TV Capodistria; Istria; Jugoslavia; sport; giornalismo
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Perché non sono nato in Danimarca?

La trasferta in Francia fu la prima volta in cui ebbi a che fare in diretta, per usare un termine familiare a noi telecronisti, con folle di tifosi di calcio al seguito delle loro nazionali. Nel mio immaginario i tifosi di calcio, anche per l’esperienza e per la percezione nei loro confronti che si ha da noi per le orde di deficienti e criminali comuni che si rifugiano sotto le bandiere dei vari reparti paramilitari che si autodefiniscono ultras, sono sempre stati da evitare come la peste. A dire il vero anche in Italia, quando gioca la nazionale, il panorama complessivo della tifoseria è molto più “normale”, soprattutto quando la nazionale gioca in trasferta e a seguirla ci sono anche tante persone che lavorano in quei luoghi che vanno a fare un tifo “sano” per i colori del proprio paese. Oddio, poi ci sono magari i terribili hooligans inglesi o olandesi che mettono a ferro e fuoco le città nelle quali si riversano, ma sono più o meno casi abbastanza isolati. Ero dunque curioso di vedere cosa sarebbe successo in Francia.

Con mia grande meraviglia non successe niente, anzi, la mia esperienza in merito fu molto positiva. Dopo la partita decisiva fra Germania e Spagna al Parco dei Principi, finita in modo catastrofico per i tedeschi, tornai in centro con la metropolitana assieme ai tifosi delle due squadre. I tedeschi, per quanto sembri incredibile trattandosi, appunto, di teutonici, facevano pena, tanto erano inebetiti e incapaci di qualsiasi reazione. Gli spagnoli, sempre gentiluomini, se ne resero conto e non infierirono, per cui tutto si svolse nell’ordine più completo. Per la cronaca, i tifosi spagnoli sono comunque in ogni sport quelli assolutamente più sportivi e, anche se la loro squadra perde, non hanno nessun problema ad andare a complimentarsi con i tifosi dell’altra squadra e magari anche a prendere parte ai loro festeggiamenti.

L’esperienza più bella l’ebbi comunque a Lione dopo la batosta subita dalla Jugoslavia a opera dei fortissimi danesi. Ritornati mestamente in albergo, io e Andrej di notte praticamente non riuscimmo a addormentarci a causa del baccano che facevano i tifosi danesi che avevano invaso il centro, per cui di primissima mattina, quando ci alzammo per prendere il treno per Marsiglia, pensavamo di doverci muovere fra le macerie. Incredibilmente tutto era pulito, per terra non era rimasto niente, l’enorme quantità di bottiglie di birra tracannate era stata depositata ordinatamente nei bottini dei rifiuti. Già quando c’ero stato con la famiglia da piccolo, tanti anni prima, la Danimarca mi era particolarmente piaciuta. Lì, definitivamente, me ne sono innamorato. Perché non sono nato in Danimarca? Pensando che sarei potuto nascere in Malawi o magari a Gaza, forse tutto sommato anche essere nato a Trieste è stata una gran botta di sedere. Devo accontentarmi. E, onestamente, più ci penso e più sono contento.



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