(I Regni di Nashira 04) Il destino di Cetus by Licia Troisi

(I Regni di Nashira 04) Il destino di Cetus by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788852064272
editore: Mondadori


21

Si misero in viaggio seguendo le indicazioni di Saiph, e constatarono fin da subito che quel percorso era più breve e confortevole di quello compiuto da Melkise e Talitha. Dovettero remare di gran lena, perché si muovevano controcorrente, ma la barca che Saiph aveva rubato al porto di Shyla fendeva agilmente le onde. Con un’accorta scelta dei turni, riuscirono a procedere senza soste nella loro corsa contro il tempo.

Kato si dimostrò collaborativo, malgrado il dolore per la perdita di Anji. Sembrava ansioso di allontanarsi il prima possibile da Shyla. L’aver visto la propria casa distrutta, e la sorte toccata al compagno, doveva aver mutato completamente la sua percezione del mondo. Ogni volta che non erano impegnati a remare, si metteva in un angolo assieme a Saiph e cercava di apprendere la lingua talarita. Quel suo cambiamento repentino rendeva ancora più difficile per Talitha comprendere come Verba avesse potuto improvvisamente abbandonarli. Li aveva traditi e di certo avrebbe rivelato a Nera i loro segreti. Loro, d’altra parte, avevano con sé il diario della Shylar. Si trattava solo di capire chi sarebbe arrivato prima.

Avevano ormai perso la cognizione dei giorni e si erano abituati a quel tempo sospeso. Erano esausti quando raggiunsero la cascata da cui Talitha era precipitata.

«E ora come facciamo a risalirla?» domandò Melkise, per nulla impaziente di riaffrontare le acque del ka’thra.

«Io… aiuto» disse Kato, le prime parole in talarita che pronunciava. Quindi sollevò Talitha per i fianchi e la strinse a sé. «Fidati» aggiunse sicuro. Poi, semplicemente, spiccò il volo. Pochi battiti delle sue grandi ali, e si ritrovarono all’altezza del tunnel. Kato fece altri due viaggi, e in breve tutti e quattro si ritrovarono in cima al precipizio.

«Grazie» mormorò Talitha, e persino Melkise dovette borbottare un ringraziamento controvoglia. Non era ancora convinto che portare con sé quel tizio fosse una buona idea, ma doveva ammettere che in questo caso era stato utile. Avanzarono quindi con cautela lungo il condotto dove l’acqua scorreva rapida. Ma anche quando ebbero superato quella parte del percorso, Kato continuò a procedere con lentezza.

Saiph aveva trascorso una parte consistente del viaggio a cercare di spiegargli cosa doveva aspettarsi. Lo Shylar non era come lui e i suoi compagni; loro avevano avuto tempo per abituarsi all’idea che esistesse un mondo oltre quello che conoscevano, e si erano spinti al di là dei confini di Talaria per capire cosa vi si celasse. Kato in pochi giorni aveva visto la sua realtà andare in pezzi e ogni certezza sfumare. Saiph non era sicuro che fosse pronto per uscire all’esterno. Ma lui aveva ascoltato in silenzio tutte le sue spiegazioni, annuendo di tanto in tanto e a volte facendo qualche domanda.

«Perché Nera non ci ha parlato della superficie?» aveva chiesto.

Saiph non aveva risposto subito, pensando per un attimo al se stesso di un tempo, allo schiavo che accettava a testa bassa la propria condizione. Gli sembrava una persona completamente diversa da quello che era diventato, eppure ricordava come si sentiva allora.

«Perché c’è sempre qualcuno che crede che non siamo pronti per la verità.



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