I senza Dio by Stefano Livadiotti

I senza Dio by Stefano Livadiotti

autore:Stefano Livadiotti [Livadiotti, Stefano]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-01-06T22:10:17+00:00


“agenti esperti, nei confronti dei quali Giovanni Paolo II è personalmente ben disposto e che possono ottenere un’udienza in ogni momento”.

Non si trattava di millanterie. La corte polacca di cui Wojtyla si circondò come ultimo baluardo dopo l’attentato, ma della quale non si fidava del tutto, era un autentico colabrodo. Soprattutto sul versante del potentissimo segretario Dziwisz, che all’inizio di gennaio del 2007 non è riuscito a salvare due suoi uomini: il diacono della cattedrale Wawel di Cracovia, Janusz Bielanski, e quello della parrocchia di Santa Caterina a Nowy Targ, MieczyslawLukaszczyk, nome in codice Turysta, pagato dalla polizia segreta con forniture di cognac e caffè in cambio di informazioni riservate. Nella stessa rete sono finiti Mieczyslaw Maliriski, nome in codice Delta, amico di Wojtyla fin dai tempi del seminario e autore della sua prima biografia, e Boleslaw Krawczyc, uno che, grazie all’incarico di cerimoniere, nei corridoi dei sacri palazzi camminava due passi dietro al papa.

Ma i russi si sono dati da fare anche direttamente. Il Rapporto Impedian 260

(classificato “segretissimo-fonte delicata”), contenuto nel dossier del Reparto anti-eversione del Raggruppamento operativo speciale dei Carabinieri (Ros) del 9 ottobre 1999, dice che “La centrale {del Kgb} ha assegnato alla Residentura di Roma il compito prioritario di penetrare obiettivi vaticani {...} coltivare lo staff di supporto delle istituzioni vaticane che avevano accesso diretto ai servizi segreti {...} trovare ed acquisire agenti di supporto”. L’anello debole, quello attraverso il quale è più agevole tentare l’infiltrazione, viene individuato nei dipendenti (“mal pagati, e il fattore materiale non gioca un ruolo trascurabile”) e in particolare negli interpreti: “In seno a questa categoria si può trovare chi è chiuso dal punto di vista ideologico e chi, a causa del proprio lavoro, affronta aspetti negativi con la leadership vaticana, come corruzione, disonestà, condotta immorale ed individui totalmente disillusi dagli ideali del cattolicesimo {...} Costoro possono essere contattati attraverso annunci in cui, come membri di una categoria scarsamente retribuita, offrono i propri servizi come insegnanti, traduttori... “ Con gente simile che andava in giro indisturbata, nulla di strano se il Vaticano è risultato pieno di microspie. Una era piazzata addirittura dentro una radio nella sala da pranzo di Giovanni Paolo II, dove la scovò il genero di Wanda Poltawska, l’amica d’infanzia del papa (il quale commentò: “Satana è entrato in Vaticano”). Un’altra nell’appartamento di Casaroli, dove l’aveva messa non il Maligno bensì l’agente cecoslovacco Irena Trollerova (nome in codice Lupina, poi cambiato in Ilan), moglie di Marco Torretta, nipote dell’allora segretario di Stato e a sua volta uomo del Kgb.

E la consuetudine non si è persa negli ultimi anni, se ancora nel 2002 l’allora presidente dello Ior, Caloia, raccontava a Giancarlo Galli (autore di un libro importante: Finanza bianca. La Chiesa, i solai, il potere): “Ne ho appena trovate {di cimici} da tutte le parti {...} Ho appena fatto bonificare il mio appartamento a Roma e, quanto all’ufficio, meglio non parlarne {...} Mi sono trovato con interlocutori, preti e laici, che sapevano quel che avevo detto al mio direttore il giorno prima {.



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