I Templari by Peter Partner

I Templari by Peter Partner

autore:Peter Partner [Partner, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2020-05-01T22:00:00+00:00


Il gusto massonico per un passato medievale pittoresco, in cui i tagliapietre del periodo gotico avevano preparato la strada agli educati frequentatori di circoli del tempo dei massoni, scaturiva da un’attrazione per il Medioevo che era tipica del secolo XVIII. Si era nel periodo di diffusione della moda del gotico, che verso la metà del secolo era in voga tanto nelle arti visive che nella letteratura. Uno dei principali oggetti d’interesse nel Medioevo era la cavalleria. Il cavaliere era stato utilizzato come protagonista del genere avventuroso da Ariosto e da Tasso, che ancora venivano letti. Ma il gusto richiedeva ora un approccio piú realistico e naturalistico alle maniere gotiche. Furono le Mémoires sur l’ancienne Chevalerie di La Curne de Sainte-Palaye (1753) a fornirne le basi. L’inglese Richard Hurd, nel salutarne l’apparizione, osservò che ciò che negli scritti del Medioevo era stato in precedenza censurato come falso, inattendibile e fantastico, poteva invece considerarsi «spesso soltanto un’esatta copia della vita, e che in quelle rappresentazioni c’era piú verità e realtà di quanto non possiamo immaginare»18.

Ma l’atteggiamento adottato dagli uomini di lettere del secolo XVIII verso lo stile gotico fu spesso sfuggente e ambiguo, e molti contemporanei, compresi i massoni, lo trovarono difficile da seguire. Nella sua prefazione alla seconda edizione di The Castle of Otranto, Horace Walpole spiegò di avere inteso conciliare gli improbabili prodigi del romanzo d’avventura medievale col naturalismo dei romanzi del proprio tempo. Egli aveva notato, scoprendosi in accordo coi teologi del proprio tempo, che nemmeno in presenza di eventi prodigiosi e stupefacenti la gente cessa di comportarsi secondo le proprie normali caratteristiche umane. Nell’affermare ciò egli adottava lo stesso atteggiamento del poeta del Rinascimento italiano Ariosto, il cui grande poema è fondato su una combinazione di fantasie stravaganti e di realismo psicologico.

L’approccio massonico al gotico fu in parte ispirato dalla moda letteraria del momento. Ma la sua psicologia risultò relativamente primitiva; assomigliava alla visione della cavalleria che Richard Hurd aveva rilevato e criticato nei racconti popolari del secolo XVI. «Perché va osservato che gli ammiratori di tali racconti avventurosi fecero di essi ciò che gli ammiratori di Omero avevano fatto con i suoi. Siccome i tempi evolvettero e la disponibilità verso le sue strane narrazioni parve diminuire, essi moralizzarono ciò che poterono, e trasformarono il resto in misteri di scienza naturale. Come si era già ricorsi proprio a quest’ultimo espediente per giustificare le incredibili storie degli dèi pagani, cosí gli amanti del Romance lo riutilizzarono per mitigare le non meno incredibili storie di magia e incantesimi». Hurd citava una prefazione a un’edizione del secolo XVI dei romances francesi, probabilmente desunta da un autore massone del secolo XVIII: «Vedi, lettore, quale frutto si può cogliere dal mistico significato delle vecchie storie delle menti illuminate [esprits élus]; mentre la gente comune deve accontentarsi del semplice significato letterale». Molti scrittori immaginosi del secolo XVIII rifiutarono come obsoleta questa attitudine metaforica verso i racconti gotici, tacciandola addirittura di ingenuità. Ma l’interpretazione metaforica era assai attraente per la Massoneria, in cui i vecchi



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