Il bosco dove tutto cominciò. Storia di una famiglia partigiana by Tommaso Sacchi & Rossella Kohler

autore:Tommaso Sacchi & Rossella Kohler [Sacchi, Tommaso & Kohler, Rossella]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-03-08T12:00:00+00:00

UNA BUGIA E UNA PARTENZA

Zio Gianpaolo – lo chiamo zio, benché sia zio di mia madre – non condivideva le preoccupazioni del padre. Sapeva bene che la pace era preferibile alla guerra, ma… Be’, stavano accadendo fatti incredibili, fuori e dentro i confini, e lui non era disposto a osservarli da casa, senza viverli in prima persona. Aveva più o meno la stessa età di nonno Dado e un simile spirito d’avventura; se ci ripenso, mi sorprendo di quanto avessero in comune.

Mio zio amava i cavalli, era affascinante e carismatico. Voleva essere protagonista di quel che stava accadendo. Aveva voglia di partire, tanto che mentì sulla sua età per essere preso nel reparto Savoia Cavalleria, una delle più antiche unità dell’arma di cavalleria dell’esercito italiano.

In una giornata d’autunno si presentò agli uffici dove reclutavano soldati, spalle dritte e testa alta: «Voglio arruolarmi» disse. Il militare seduto dietro la scrivania lo squadrò dalla testa ai piedi, perplesso.

«Ragazzo, quanti anni hai?» domandò.

«Diciott’anni compiuti» disse mio zio con tono deciso.

Immagino che il militare avesse sospettato che non fosse vero, ma poi chiuse un occhio sulla faccenda. Servivano soldati, e se un ragazzo voleva indossare la divisa, non l’avrebbe certo fermato lui.

Mario e il resto della famiglia lo accompagnarono in caserma, salutandolo davanti al grande portone. Sapevano che sarebbe stato mandato lontano, e loro si preparavano a restare in città, affrontando le difficoltà della guerra.

Non fu semplice: erano in pochi a comprare quadri, mentre il Paese si mobilitava. Cambiarono casa, e poi Mario usò i soldi che gli erano rimasti per aprire una galleria d’arte in via San Prospero, una strada nel centro storico di Milano. Il mio bisnonno sapeva che un negozio di quadri in tempo di guerra non serviva a molto, ma guardava al futuro. Doveva aver pensato qualcosa tipo: “Quando Gianpaolo tornerà dalla guerra, troverà un lavoro”. In famiglia, del resto, nessuno ha mai avuto dubbi sul fatto che la galleria fosse stata aperta per mio zio, che avrebbe così avuto un lavoro al suo ritorno.

Fu un azzardo. Nel 1943 cominciarono i bombardamenti e Milano venne colpita duramente; crollarono palazzi, alcune vie si ritrovarono sommerse di macerie, intere famiglie persero ogni cosa. E fu solo fortuna, se la galleria ne uscì senza danni. Ma tutto questo accadde dopo.

All’inizio delle ostilità, Gianpaolo entrò per davvero nel Savoia Cavalleria. La guerra di cui fino a quel momento si era parlato nei comizi, alla radio, sulle pagine dei giornali, era diventata una tragica realtà. Nel 1941 il reggimento di mio zio ricevette un ordine: partirete verso est. Stavano per combattere quella che sarebbe diventata famosa nei libri di storia come la Campagna di Russia.

Ho provato più volte a immaginare il suo stato d’animo all’idea di raggiungere un fronte così lontano, remoto, ostile. È facile che le ultime notti trascorse in Italia fossero agitate, se non insonni, per i giovani soldati. Li aspettava un lungo viaggio, pieno di incognite.

Quei timori erano giustificati: fu un disastro. Le immense e gelide steppe russe divennero la tomba per moltissimi italiani, che avanzarono per centinaia di chilometri al freddo, nella neve.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.