Il cadavere sotto la neve by Stuart MacBride

autore:Stuart MacBride [MacBride, Stuart]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-07-05T22:00:00+00:00

Il vapore che saliva dai pantaloni di Edward portava con sé l’acre puzza acetata di un tessuto che era passato troppe volte dall’umido all’asciutto e viceversa. Senza considerare il sentore di fumo dell’incendio della sera prima: nel complesso Edward puzzava come un orinatoio in fiamme.

Sul pavimento della cella la neve che si scioglieva dalle scarpe aveva formato una pozzanghera. Era penetrata anche dai buchi dei lacci, così ora i calzini squittivano ogni volta che si muoveva.

Bigtoria gli dava le spalle, in piedi a braccia conserte mentre un uomo sulla sessantina con un viso rotondo le parlava dall’alto in basso, per una volta.

Il tizio aveva un casco di capelli grigi che si arricciavano intorno al colletto di un abito a tre pezzi di un viola elettrico, abbinato a una camicia bianca e una cravatta vecchio stile. La sua voce aveva il timbro profondo e stentoreo tipico degli avvocati, abbastanza forte e arrogante da abbindolare una giuria anche a una dozzina di isolati di distanza.

«Vorrei far presente che alla mia cliente non è permesso uscire dal suo domicilio dopo il coprifuoco, e dato che al momento sono», fece un gesto teatrale per guardare l’enorme Rolex scintillante che aveva al polso, «le quattro e trentasei, quindi già sedici minuti oltre il limite consentito, vi suggerisco di rilasciarla».

L’ispettrice scosse la testa. «Non se ne parla».

«E io allora, ispettrice? Neanche io ho il permesso di trattenermi fuori dopo il coprifuoco».

«Le è stato accordato un permesso speciale, signor Nichols. Al posto del suo onorario».

Lui sollevò un sopracciglio, lasciandosi scappare un ghigno. «La mia cliente ha preparato una dichiarazione». Poi lo sguardo si spostò sulla cella della signora Millbrae. «E vedo che avete arrestato un’altra povera anima sfortunata. Anche in questo caso c’è bisogno della mia rappresentanza? Perché, se così fosse, mi aspetto un ragionevole compenso».

«Certo, come no». Bigtoria tacque per un momento. Poi si voltò e guardò storto Edward.

Forse le era arrivato l’odore di acido e di fumo? «Che ci fai ancora qui?».

Edward indietreggiò di un passo. «Stavo solo…».

«Hai un carrarmato da liberare dalla neve».

Aspetta un attimo.

«Ma, capo, è buio pesto e c’è una tormenta di neve! Se…».

«Tu l’hai incastrata lì, tu la liberi. E dal momento che non meriti di fare niente senza un supervisore, la sergente Farrow verrà insieme a te».

La sergente la guardò, stranita. «Con tutto il rispetto, capo, l’agente Reekie ha ragione. C’è una tempesta lì fuori e…».

«Oh, e già che ci siete: qualcuno deve andare a setacciare il bosco. Voglio sapere che cosa ha tenuto impegnato Geoff Newman per ben due ore il giorno in cui è morto». Indicò la cella di Kerry Millbrae. «Solo perché siamo stati occupati con un altro omicidio non significa che sia finito in fondo alla lista delle priorità. Dato che uscite, tanto vale che sbrighiate entrambe le pratiche».

Edward aprì la bocca per rispondere, poi la richiuse. Decise di riprovarci: «Ma…».

«Qualcosa non è chiaro, agente?». Gonfiò il petto.

Uhm…

«No, capo».

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