Il cognome delle donne by Aurora Tamigio

Il cognome delle donne by Aurora Tamigio

autore:Aurora Tamigio [Tamigio, Aurora]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2023-06-26T11:51:54+00:00


15.

Di ritorno dalla luna

Gli uomini erano tutti davanti alla televisione, nemmeno fosse merito loro se gli astronauti americani stavano andando sulla luna.

In via Felice Bisazza, non ce l’aveva quasi nessuno il televisore a casa, però ce n’era uno grande al bar tra via Serradifalco e via Aversa. Aveva il permesso di accenderlo solo Cosimo Passalacqua, che aveva ereditato il bar da suo padre e adesso ne era il proprietario. Cosimo era una persona garbata, che trattava tutti con cortesia, però guai a chi gli toccava il televisore. Lo accendeva appena iniziavano le trasmissioni. Poi, quando i programmi finivano ed era ora che la gente se ne andasse, Cosimo girava la manopola e la televisione si ritirava in un puntino bianco al centro dello schermo. Quella sera Santi Maraviglia era in trepidazione. Voleva a tutti i costi che Patrizia lo accompagnasse al bar, portandosi dietro Marinella, che “una cosa di queste non si vede un’altra volta”. Bisognava fare presto, però, mettere in tavola alla svelta e così si era messo a strillare in tutta la casa reclamando la cena.

Solo che Selma, quella sera di luglio del 1969, era troppo debole persino per alzarsi dal letto. La sua fronte scottava e, dopo averle guardato la gola, Rosa si era accorta che le sue tonsille erano come due angurie: ci volevano per lei bevande di menta e impacchi di acqua calda aromatica sul petto. Quando Lavinia era tornata dalla farmacia, la mamaranna stava aiutando Selma a fare i vapori e quella operazione, con quaranta gradi, aveva sfilato a sua madre l’ultimo fiato di energia. Nel frattempo, Patrizia aveva cucinato pasta e ceci, per sbrigarsi e andare al bar prima che iniziasse la diretta dall’America, e Santi fremeva come avesse il fuoco di Sant’Antonio: si era accontentato di mandare giù la pasta sciapa di Patrizia, pur di fare presto. Era entrato in camera da letto, dove Selma riposava, madida di sudore. “Non ci vieni a vedere la televisione? E fatti forza, su.”

Nonna Rosa aveva risposto per lei. “Ma non lo vedi che sta male? Vaffantescarpe tu e i razzi americani.”

Santi Maraviglia si era offeso che Rosa non capisse l’ingegno degli uomini. Mentre si infilava le scarpe, davanti alla porta d’ingresso, guardava Patrizia, Lavinia e Marinella come se stesse comunicando una vera profezia. “Tra vent’anni saremo tutti sopra alla luna, tranne vostra nonna che vecchia era, vecchia è e vecchia sarà per sempre.” Si era rivolto a Lavinia. “Resta a casa con tua madre e con tua nonna, tu. Che tanto di queste cose non ci capisci niente.”

In realtà, Lavinia era dai tempi in cui ancora ronzava attorno all’edicola di Gero Falco che aveva iniziato a leggere del razzo che sarebbe arrivato sopra la luna. Contrariamente a quello che pensava Gero, però, non le interessavano solo le interviste alle mogli degli astronauti e i loro menù spaziali per la domenica a pranzo. Lavinia aveva imparato a memoria i nomi di tutti i membri dell’Apollo 11, oltre a Neil Armstrong e Buzz Aldrin. Sapeva per filo



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