Il collezionista by Daniel Silva

Il collezionista by Daniel Silva

autore:Daniel Silva [Silva, Daniel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia


33

Branitzer Platz

Restò in piedi, immobile, per diverso tempo, a bocca aperta e muto, scrutando con orrore lo spettro che gli stava davanti. Alla fine, girò su se stesso e vide Mikhail che gli bloccava l’accesso alla porta.

«E tu chi diavolo sei?» volle sapere, con il tono da amministratore delegato più convincente che avesse.

«Sono il tuo passato che, finalmente, ti ha scovato.»

L’enorme mano destra di Magnus Larsen si trasformò in un pugno.

«Non lo farei, se fossi in te» disse una voce alle sue spalle. «Posso assicurarti che non finirebbe bene.»

Magnus ruotò nuovamente su se stesso e vide Gabriel, in piedi accanto alla sedia su cui Katje Strøm, sorella gemella identica di Rikke Strøm, scomparsa dal settembre 2013, era seduta a leggere Romeo e Giulietta di William Shakespeare.

Il CEO si ritrasse, spaventato.

Gabriel gli rivolse un sorriso freddo. «Suppongo che significhi che non devo prendermi la briga di presentarmi.»

Magnus si bloccò del tutto e drizzò le spalle.

«Niente da dire in tua difesa, Magnus? Hai perso la lingua?»

Gli occhi azzurri penetranti si infiammarono di rabbia. «Non la passerai liscia, Allon.»

«Passarla liscia per cosa?»

«Per il gioco che hai in mente, di qualunque cosa si tratti.»

«Fidati di me, Magnus. Questo non è un gioco.»

Guardò Ingrid. «Chi è lei?»

«Il suo nome è Eva Westergaard. Lavora per un’aziendina di consulenze in materia energetica chiamata…»

«Chi è?» chiese Magnus per la seconda volta.

«Non importa chi è» rispose Gabriel. «Quello che conta è ciò che rappresenta.»

«Sarebbe a dire?»

«La tua opportunità di affrontare questa faccenda come un problema di intelligence e non penale. Se, tuttavia, non riuscirai ad approfittare della situazione, tutti i liquami della tua spregevole vita verranno spiattellati in pubblico.» Gabriel abbassò lo sguardo verso Katje.

«Lei compresa.»

«So chi è. E non c’entro nulla con la scomparsa di sua sorella.»

«Questo perché se n’è occupato per te il tuo amico Vladimir Vladimirovič. Eri talmente importante per lui che ti è stato assegnato un nome in codice. Ti chiamano il Collezionista.» Gabriel sfilò il volume di Shakespeare dalle mani di Katje. «È un’allusione indiscutibile alla tua passione per i libri rari.»

«Sai quante volte sono stato definito un agente russo per via della mia amicizia con Vladimir?»

«Ma io ho le ricevute» disse Gabriel. «Compresa quella della tua camera all’Hotel Metropol del 2003, quando stavi negoziando la joint venture con la RuzNeft.»

Magnus restò in silenzio per un istante. «Cosa vuoi da me?»

«Vorrei che tu dicessi a Katje cos’è successo a sua sorella. E poi spiegherai il tuo recente interesse per l’acquisizione di una società mineraria sudafricana.» Gabriel fece una pausa, quindi aggiunse: «Per non dire nulla del Concerto a tre di Johannes Vermeer».

Magnus era incredulo. «In nome di Dio, cosa stai…»

«Se fossi in te» disse Gabriel con voce calma, «sceglierei una strada diversa.»

Un altro silenzio, più lungo del precedente. «Perché dovrei fidarmi proprio di te?»

«Perché sono la tua unica speranza.»

Magnus si guardò il polso e si accigliò. «Mi è sparito l’orologio.»

Gabriel e Ingrid si scambiarono un’occhiata. «Spero che non fosse costoso.»

«Un Piaget Altiplano Origin. Ma aveva pure un valore affettivo.»

«Te l’ha regalato tua moglie?»

«Karoline? Santo cielo, no.



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