Il falso e il vero by Gabriela Jacomella

autore:Gabriela Jacomella
La lingua: ita, ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2020-01-11T16:00:00+00:00

Chi ci guadagna?

C’era una volta una piccola città nel cuore dei Balcani, che portava il nome del dio delle foreste, delle acque, della terra e dell’oltretomba; un dio barbuto e scuro, esperto in magie, musica e inganni. Qualcuno sosteneva che fosse imparentato più o meno alla lontana con Loki, il dio della grande astuzia e degli inganni delle saghe nordiche. E forse la storia di Veles – questo è il nome della piccola città – prende le mosse proprio da qui.

Un tempo era stata una minuscola potenza industriale, tanto da fregiarsi brevemente del titolo, davvero poco onorifico, di “seconda città più inquinata della Repubblica di Jugoslavia”. Poi c’era stato il crollo del Muro, con la fine delle ideologie, e la guerra che aveva dilaniato il paese in tanti pezzettini sanguinanti. Gli abitanti di Veles si trovarono tra le mani una nuova carta d’identità, su cui c’era scritto “Repubblica di Macedonia”. Le fabbriche chiusero i battenti, gli uomini e le donne persero il loro lavoro. Neppure le rimesse mandate a casa da chi era emigrato in cerca di fortuna – in Italia, in Austria, in Germania, o ancora più lontano – sembravano essere sufficienti per fermare il declino della città.

E invece, un bel giorno, arrivò la rete. All’inizio, come in tutto il mondo, i giovani di Veles ci misero un po’ per capire a cosa servisse, come funzionasse, cosa ci si poteva fare. Ma visto che le alternative, in termini professionali, non erano molte, probabilmente ci investirono tempo, forze e impegno in proporzione maggiore rispetto ai loro coetanei di altre parti del mondo. E fu così che a un certo punto, verso la fine del 2016, la città del dio delle foreste conquistò le prime pagine dei quotidiani internazionali, trasformandosi all’improvviso nella “città che si arricchisce grazie alle fake news”.

Era successo che i reporter di BuzzFeed – un sito d’informazione nato per raccogliere e ridistribuire notizie dalla rete, diventato famoso per il suo importante lavoro d’inchiesta nei mondi digitali – si erano messi in testa di indagare più a fondo il fenomeno delle fake news, che durante la campagna elettorale americana di fine 2016 stava assumendo dimensioni preoccupanti. E utilizzando strumenti molto semplici, come i dati di registrazione dei domini o altre ricerche incrociate, erano riusciti a individuare più di cento siti “specializzati” in politica americana, che però risultavano gestiti da una cittadina a circa 9000 chilometri di distanza: Veles, Macedonia.

I giovani macedoni avevano agito con puro spirito da imprenditori. Si erano accorti che aprire un blog o un sito aveva costi molto bassi, addirittura nulli nel caso di una pagina Facebook; i margini di profitto, invece, potevano diventare piuttosto alti, se avessero imbroccato il filone virale (ricordate?) e il mercato giusto. E qual era l’evento più importante del momento, a livello mondiale? Esatto: la campagna elettorale per l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti! E così, analisi alla mano, i ragazzi di Veles si misero a creare siti dai nomi come WorldPoliticus.com, TrumpVision365.com e altri ancora. Avevano provato anche con

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