Il figlio di Sherlock Holmes by Guido Sgardoli

Il figlio di Sherlock Holmes by Guido Sgardoli

autore:Guido Sgardoli [Sgardoli, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858695197
editore: Rizzoli


8

Dall’esperimento di ipnosi su Lui, Calum e David ricavarono un paio di informazioni molto preziose. In primo luogo, si resero conto che la signora Hudson risultava particolarmente sensibile all’ipnosi (riprese coscienza solo dopo dieci ore e disse di non aver mai fatto una dormita così bella e profonda in tutta la sua vita). In secondo luogo, scoprirono che Lui era in grado di ricordare e rivivere le vite degli uomini (o donne) che componevano il suo corpo. (Per completezza, Bill Sikes aveva fornito i pezzi numero 13, 27, 31, 40 e 49 di Lui, rispettivamente mento, braccio sinistro, fegato, milza e ginocchio destro.)

Il mattino seguente, dopo colazione Calum volle ripetere l’esperienza e si accorsero che Lui poteva assumere un’altra identità anche rimanendo sveglio. All’ipnosi, questa volta reagì parlando con voce di donna. Raccontò di essere una fruttivendola annegata accidentalmente nel Tamigi. A quel punto la signora Hudson chiese a Lui di accompagnarla al mercato per la spesa e la vecchia fruttivendola (si chiamava Agatha e suoi erano i pezzi 3, 5, 16 e 30: orecchie, occhio destro, ombelico e glutei) fu felice di mettere a disposizione la propria competenza per scegliere i prodotti migliori al miglior prezzo. Infine Lui spalancò gli occhi, si infilò un cappello di paglia e il ripugnante abito fatto con le tende del salotto e si fece mettere un po’ di trucco, trasformandosi così in una rustica e gigantesca donna di casa, brutta finché si vuole ma pur sempre preferibile a una creatura piena di cicatrici.

Quando le due signore (come altro definire Lui in quella fase?) tornarono dalla spesa, le loro risate riempirono le scale e le stanze dell’appartamento di Baker Street così come le verdure strappate a buon prezzo straboccavano dai cesti. Si sarebbe detto che fossero amiche di vecchia data.

Poco dopo, così com’era diventato Agatha la fruttivendola, Lui tornò a essere la creatura abominevole (almeno nell’aspetto) da cui tutti fuggivano.

Mentre si consumava questo simpatico nonché bizzarro siparietto, David e Calum si trovavano a meno di un miglio di distanza, in Grosvenor Square.

«Ancora non mi ha spiegato come pensi di farti ricevere da lady Carfax» stava dicendo Calum.

«Non ci riceverà. Ma si dà il caso che io abbia escogitato un piano.»

«Ah, ecco. Quale piano?»

Il numero 23 di Grosvenor Square era un palazzo austero, in pietra grigia, alto quattro piani, all’angolo tra Audley Street e Upper Brook Street, proprio di fronte al parco. Pochi caseggiati più a nord del famoso negozio di armi di James Purdey, che forniva da tempo immemorabile i fucili alla famiglia reale britannica.

David e Calum rimasero a lungo nascosti tra la fitta vegetazione del giardino al centro della piazza, senza mai staccare gli occhi dal portone della casa di lady Carfax.

«Ho fame» si lamentò Calum.

«Non ti sognare nemmeno di andare a cercare del cibo» sibilò David. «Tu non ti muovi di qui. Se lady Carfax esce devi entrare subito in azione. Intesi?»

«C’è una friggitoria proprio dall’altra parte della piazza. Ci metto un attimo…»

«Ho detto no.»

«Ma…»

«Potevi portarti dietro Lui. Sarebbe andato volentieri a prenderti il pranzo.



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