Il gioco dei fantasmi by Kuhn Krystyna

autore:Kuhn, Krystyna [Kuhn, Krystyna]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
ISBN: 9788842917151
editore: Nord
pubblicato: 2011-10-15T22:00:00+00:00

19

Benjamin raggiunse per primo la costruzione di pietra e Katie si domandò di nuovo dove trovasse tutta quell'energia, perché non dava segni di stanchezza. Anzi, quando gli altri arrivarono, Ben era già in piedi su una delle panche disposte intorno al grande tavolo sulla terrazza e, con la videocamera puntata sui compagni, esclamò: «La squadra raggiunge il rifugio esattamente alle 18.07! Ha scalato gli ultimi metri allo stremo delle forze!» L'edificio sorgeva sopra la forcella, riparato da un gigantesco masso sporgente. Mentre gli altri si accomodavano sul pavimento o sulle panche, si toglievano gli zaini e mugugnavano, Katie girò intorno alla baita e si ritrovò improvvisamente sull'orlo di un abisso. Un abisso che scendeva fino alla valle.

La vista era spettacolare. Più in basso, si stendeva il Lake Mirror, scuro e misterioso, e il college là di fronte era immerso nella calda luce rossastra del tramonto.

Ecco la Solomon Rock e la rimessa, minuscola e appena visibile, nascoste nei boschi delle Montagne Rocciose, mentre intorno a lei si apriva il più magnifico paesaggio di vette ghiacciate che Katie avesse mai visto. E là davanti si ergeva la parete del Ghost - enorme, quasi verticale -, la parete delle pareti!

«Pazzesco! Uau! Non ho mai visto un panorama così!

È difficile staccare gli occhi!» Benjamin si materializzò al suo fianco.

«Stai attento a dove metti i piedi!» lo avvertì Katie.

«Sei la solita guastafeste. Voi coreani siete sempre così scorbutici?»

«Sono americana», lo contraddisse.

«Ma sei nata in Corea. Scalavi le montagne anche lì?»

«No!» Katie voltò le spalle alla videocamera. Il freddo si faceva sentire subito se non ci si muoveva. A un tratto ebbe fame per la prima volta da quel mattino. Dobbiamo mangiare qualcosa di caldo, pensò tornando verso il rifugio, dove gli altri non si erano ancora mossi di un centimetro.

«Fa un freddo cane», disse Chris tirandosi la cerniera del pile fin sotto il mento.

Ana sorrise. «Aspetta di essere sul Ghost, domani. Il tuo bel culetto gelerà sicuramente.»

«Come fai a sapere che è bello?»

«L'ho avuto sotto gli occhi per tutto il giorno.»

Katie rise e si girò verso l'entrata del rifugio, una struttura di pietra grezza con un tetto coperto di lastre d'ardesia grigia.

«Non sembra esattamente un hotel di lusso. Chissà se c'è una camera matrimoniale», mormorò Chris tirando Julia verso di sé.

«A me basta che questa catapecchia superi la notte. Sembra decrepita. Sai quand'è stata costruita?» Julia lanciò un'occhiata interrogativa ad Ana, e Katie si chiese il perché di quella curiosità.

«No. È solo un rifugio, non un'attrazione turistica. L'essenziale è che il tetto non abbia buchi e che non voli via durante i temporali. Il resto mi è indifferente.» Ana fece una smorfia.

«Che cosa stiamo aspettando? Che qualcuno ci apra la porta?» domandò Katie.

«Boh!»

«Perché allora non siete ancora entrati?»

«Non ne abbiamo la forza!» gemette Chris.

Katie si avvicinò all'uscio e abbassò la maniglia. Il battente ruotò subito verso l'interno, rivelando un'unica stanza, con una fila di finestrelle affacciate sulla valle. Là davanti c'era un grande tavolo di legno con una panca d'angolo. A destra, una credenza di

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