Il guardiano degli innocenti by Andrzej Sapkowski

Il guardiano degli innocenti by Andrzej Sapkowski

autore:Andrzej Sapkowski
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
Tags: ebook
editore: Casa Editrice Nord s.u.r.l.
pubblicato: 2012-01-12T23:00:00+00:00


III

«... una maledizione», proseguì Duny fregandosi le tempie. «Da quando sono nato. Non ne ho mai saputo la ragione, né chi me l’abbia scagliata. Da mezzanotte all’alba sono un uomo normale, dall’alba... avete visto cosa. Akerspaark, mio padre, ha voluto tenerlo nascosto. A Maecht la gente è superstiziosa, incantesimi e maledizioni nella famiglia reale avrebbero potuto rivelarsi fatali per la dinastia. Uno dei cavalieri di mio padre mi ha portato via dalla corte, mi ha cresciuto. Abbiamo girovagato insieme per il mondo, un cavaliere errante col suo scudiero, poi, quand’è morto, ho viaggiato da solo. Non ricordo più da chi ho sentito dire che potevo essere liberato dalla maledizione da un bambino-sorpresa. Poco dopo incontrai Roegner. Il resto lo sapete.»

Calanthe scosse la testa. «Lo sappiamo, o piuttosto lo intuiamo. Sappiamo soprattutto che non hai aspettato i quindici anni concordati con Roegner e hai fatto girare prima la testa a mia figlia. Pavetta! Da quanto tempo?»

La principessa abbassò la testa e sollevò un dito.

«Ah, benissimo. Piccola strega. Proprio sotto il mio naso! Lasciate solo che scopra chi lo introduceva nel castello nottetempo! Lasciate che metta le mani sulle dame di corte con cui andavi a raccogliere primule. Primule, maledizione! Che cosa devo fare con voi adesso?»

«Calanthe...» cominciò Eist.

«Piano, Tuirseach. Non ho ancora finito. Duny, la faccenda si è alquanto complicata. Stai con Pavetta da un anno, non è così? E ancora niente. Vuol dire che hai strappato il giuramento a un falso padre. O il destino si è burlato di te. Che ironia della sorte, come dice il qui presente Geralt di Rivia.»

«Al diavolo il destino, i giuramenti e l’ironia», disse Duny con una smorfia. «Amo Pavetta e lei mi ama, solo questo conta. Regina, non potete mettervi sulla strada della nostra felicità.»

Calanthe fece uno dei suo infallibili sorrisi. «Posso, Duny, posso eccome. Per tua fortuna, non voglio. Ho un debito nei tuoi confronti, Duny. Per cosa, lo sai. Ero decisa... Dovrei chiederti perdono, ma non amo molto farlo. Perciò ti do Pavetta e siamo pari. Pavetta? Non ci hai ripensato?»

La principessa negò scuotendo con fervore la testa.

«Grazie, signora. Grazie. Siete una regina saggia e magnanima», disse Duny con un sorriso.

«Certo. E bella.»

«E bella.»

«Potete rimanere tutti e due a Cintra, se volete. Qui la gente è meno superstiziosa degli abitanti di Maecht e ci farà presto l’abitudine. Del resto, anche come Istrice eri piuttosto simpatico. Ma per ora non contare sul trono. Ho intenzione di governare ancora un po’ a fianco del nuovo re di Cintra. Il nobile Eist Tuirsaech di Skellige mi ha fatto una proposta.»

«Calanthe...»

«Sì, Eist, acconsento. Non mi era ancora mai capitato di sentire una dichiarazione d’amore stando stesa sul pavimento in mezzo ai frantumi del mio trono, ma... Com’è che hai detto, Duny? Solo questo conta ed è meglio che nessuno si metta sulla strada della mia felicità, è un buon consiglio che vi do. E voi, che avete da fissarmi così? Non sono ancora tanto vecchia come potreste credere guardando mia figlia quasi impalmata.»

«La gioventù d’oggi», borbottò Saccoditopo.



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