Il libro della luna by Fatoumata Kébé

Il libro della luna by Fatoumata Kébé

autore:Fatoumata Kébé [Kébé, Fatoumata]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Blackie


Una falce d’oro

tra i campi stellati

Dal momento in cui appare il primo spicchio, una parte della Luna è illuminata ma l’altra no. La linea che separa queste due zone si chiama terminatore. Il termine viene generalmente utilizzato per definire il confine immaginario che separa la parte illuminata di un astro da quella non illuminata. Per poter scorgere il primo spicchio di Luna, ossia la luna crescente, senza dover aspettare la fase successiva, quella del primo quarto, bisogna provare a osservarla quando comincia a fare buio, qualche istante dopo il tramonto.

La Luna continua ad avanzare durante tutto il suo ciclo. Ogni giorno sorge e tramonta all’incirca cinquanta minuti più tardi rispetto al giorno prima. Sette giorni dopo il novilunio, la Luna si è spostata su circa un quarto della sua orbita e forma un angolo retto con la Terra e il Sole. Dal nostro pianeta, possiamo vedere la metà della faccia illuminata dal Sole, mentre l’altra resta nell’ombra. È la fase del primo quarto. Durante i primi quattro cicli, la luna è detta crescente. Dapprima impercettibile, dopo aver raggiunto la luminosità massima, va pian piano spegnendosi nelle successive quattro fasi, dette calanti.

Questo ciclo regolare, ripetitivo e immemorabile spiega perché l’uomo abbia sempre usato i movimenti di questo pendolo naturale come un orologio sovrano e assoluto capace di imporre al mondo il suo calendario. La precisione e la lontananza della Luna, sprofondata in quel silenzio eterno degli spazi infiniti che sgomentava Blaise Pascal, spiegano anche perché gli uomini le abbiano attribuito una saggezza soprannaturale e divina. E lasciatemi citare alcuni versi di Victor Hugo che considero tra i più belli che siano mai stati scritti in lingua francese, tratti dalla Leggenda dei secoli. Booz si è addormentato dopo aver amato Ruth.

E Ruth si domandava,

immobile, aprendo gli occhi a metà sotto i suoi veli,

quale dio, quale mietitore dell’eterna estate,

andandosene, aveva lasciato

quella falce d’oro in un campo di stelle.

Con il passare delle notti, dopo la comparsa di quella falce d’oro, la superficie lunare visibile aumenta. Gli astronomi la chiamano luna gibbosa, perché ha la forma di una gobba, è gonfia. Viene definita anche gibbosa crescente.

All’incirca una settimana dopo il primo quarto, la Luna si sposta dietro la Terra. Da sinistra verso destra sul nostro schema, abbiamo la Luna, la Terra e poi il Sole. La parte visibile della Luna si trova di fronte al Sole e quindi è completamente illuminata dalla nostra stella: ecco la luna piena.



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