Il mare del diavolo by Dirk Cussler

Il mare del diavolo by Dirk Cussler

autore:Dirk Cussler [Cussler, Dirk]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-10-08T22:00:00+00:00


34

Greer si allontanò di un passo dal banco. «Senta, lei non può...»

Le sue parole furono interrotte dalla detonazione. Il proiettile lo colpì a una spalla, macchiandogli la camicia di rosso. Talai lanciò un urlo.

«A terra», ribadì l’uomo armato.

Senza togliergli gli occhi di dosso, Summer allungò lentamente una mano verso uno strofinaccio del bar. Lo premette sulla spalla di Greer e lo aiutò a stendersi sul pavimento, mentre Talai e Dirk obbedivano a loro volta.

«I soldi sono nel registratore di cassa», disse Greer. «Li prenda e ci lasci in pace.»

«Zitto.» L’intruso puntò l’arma su Dirk, che doveva vedere come la minaccia principale, poi si avvicinò al banco. Puntò dritto alla valigetta aperta, tolse gli involucri ed esaminò ciascuno dei pezzi, rimettendoli al loro posto. Spostò la canna della pistola in direzione di Summer. «Tu... in piedi.»

Dirk fece per muoversi, ma l’intruso gli puntò l’arma alla testa. «Resta dove sei.»

Summer si rimise cautamente in piedi e l’uomo tornò a minacciarla con la pistola. «Chiudi la valigetta e prendila.»

Lei seguì le istruzioni alla lettera.

L’intruso si rivolse ai tre sul pavimento. «State qui e non fate niente. Se cercate di seguirci, la uccido. Se chiamate la polizia, la uccido.»

Dirk lanciò uno sguardo alla sorella. Era a qualche passo dall’uomo, ma poteva balzare in piedi e afferrarlo alle gambe. Sapeva che Summer gli avrebbe dato man forte. Ma lei gli disse con gli occhi di lasciar perdere. La vista del proprietario sanguinante le aveva fatto capire che non valeva la pena di rischiare. L’uomo armato era troppo pericoloso.

Dirk rimase a terra e guardò impotente Summer che veniva condotta alla porta e, dietro ordine dell’intruso, con la mano libera riapriva il chiavistello e abbassava la maniglia.

La porta si spalancò di nuovo, all’improvviso, e lei balzò indietro mentre qualcun altro irrompeva nel club. Era un tibetano alto, con le spalle larghe e un volto duro ma simpatico. Sorrise a Summer, cominciò a farle le sue scuse... e fu colpito alla testa da dietro.

Lei si lasciò sfuggire un singhiozzo quando lo vide crollare ai suoi piedi, mentre un terzo uomo appariva sulla soglia. Questi abbassò il calcio del fucile d’assalto di fabbricazione cinese con cui aveva colpito il tibetano e le rivolse uno sguardo truce. Poi scambiò qualche parola con il primo intruso, nascose l’arma sotto il giaccone e sparì all’esterno.

Summer si chinò per vedere in che condizioni fosse il tibetano, ma sentì una pistola premuta alla schiena. «Esci.»

Fuori c’era una piccola berlina bianca con il motore acceso. Il secondo intruso era seduto al volante sulla destra. Summer venne scortata alla portiera posteriore e salì a bordo, mettendosi la valigetta tra i piedi. L’individuo basso le si sedette accanto, tenendo la pistola appoggiata in grembo e puntata su di lei. L’uomo alla guida premette l’acceleratore e la macchina partì con un sobbalzo.

Summer si guardò indietro, verso il club che spariva in una nube di polvere, e si chiese se avrebbe mai più rivisto il fratello.



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