Il ministero della suprema felicità by Arundhati Roy

autore:Arundhati Roy [Roy, Arundhati]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788823519343
Google: pNpxDgAAQBAJ
editore: Guanda
pubblicato: 2017-06-04T22:00:00+00:00

La bambina era l’inizio di qualcosa. Almeno questo la rapitrice lo sapeva. Gliel’avevano sussurrato le sue ossa quella notte (la suddetta notte, la notte in oggetto, la notte summenzionata, la notte che da allora in avanti sarà sempre citata come «la notte»), quando aveva preso l’iniziativa sul marciapiede. E le sue ossa erano informatrici più che affidabili. La bambina era Miss Jebeen restituita. Restituita non a lei (Miss Jebeen Prima non era mai stata sua), ma al mondo. Una volta cresciuta, Miss Jebeen Seconda avrebbe saldato i conti e raddrizzato le cose. Miss Jebeen avrebbe cambiato il corso degli eventi.

C’era ancora speranza per il Mondo dei Perfidi Afidi.

D’accordo, il Lieto Pascolo era caduto. Ma era arrivata Miss Jebeen.

|

Naga chiese a Tilo di dargli un buon motivo per cui aveva deciso di lasciarlo. Lui non l’amava? Non si era dimostrato premuroso? Sollecito? Generoso? Comprensivo? Perché proprio allora, dopo tutto quel tempo? Quattordici anni, disse, basterebbero a chiunque per superare qualunque cosa. A patto che ci sia la volontà di farlo. C’è gente che ha vissuto esperienze assai peggiori.

«Ah, ti riferisci a quello» replicò lei. «L’ho superato da un pezzo. Adesso sono felice e ben inserita. Come gli abitanti del Kashmir. Ho imparato ad amare il mio paese. Può darsi perfino che alle prossime elezioni decida di votare.»

Naga lasciò correre. Disse che Tilo avrebbe dovuto pensare alla possibilità di rivolgersi a uno psichiatra.

Pensare le dava il mal di gola. Una buona ragione per non pensare alla possibilità di rivolgersi a uno psichiatra.

Naga aveva cominciato a indossare giacche di tweed e a fumare sigari. Come suo padre. E parlava ai domestici con il tono imperioso della madre. Il pane tostato spalmato di termiti, i perizomi di khadi e i Rolling Stones facevano parte del sogno delirante ormai dimenticato di una vita passata.

La madre di Naga, che abitava da sola al pianterreno della grande casa (il padre, l’ambasciatore Shivashankar Hariharan, era morto), consigliò al figlio di lasciare che Tilo se ne andasse. «Non riuscirà a cavarsela per conto suo, ti implorerà di riprenderla con te.» Naga sapeva che non era così. Tilo se la sarebbe cavata. E anche in caso contrario non l’avrebbe implorato. Intuiva che stava andando alla deriva, trascinata da una marea contro la quale né lui né lei potevano fare granché. Non era in grado di capire se la sua irrequietezza, i suoi incontenibili e pericolosi vagabondaggi per la città, segnassero l’inizio di una forma d’instabilità mentale o di un acuto, rischioso genere di equilibrio. O forse le due ipotesi coincidevano?

L’unico evento al quale potesse ricollegare quella nuova irrequietezza era la bizzarra morte della madre, ma gli pareva strano, dato che il rapporto tra le due era quasi inesistente. D’accordo, Tilo l’aveva assistita nelle sue ultime due settimane all’ospedale. Ma a parte questo, aveva visto sua madre solo poche volte in tutti quegli anni.

In un certo senso Naga aveva ragione, ma per un altro verso si sbagliava. La morte della madre (avvenuta nell’inverno del 2009) aveva liberato Tilo da una prigionia

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.