Il miracolo coreano by Andrea Goldstein

Il miracolo coreano by Andrea Goldstein

autore:Andrea , Goldstein [Goldstein, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Economia, Contemporanea
ISBN: 9788815313706
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2013-10-14T22:00:00+00:00


7. Verso la democrazia economica, lentamente

Negli anni ’80, man mano che il sistema politico procedeva nella sua progressiva democratizzazione, non mancò l’entusiasmo riformista, fino all’apogeo della promulgazione della Costituzione nel giugno 1987. Nondimeno, anche se la clausola 2 dell’articolo 119 fa riferimento alla «democratizzazione dell’economia attraverso l’armonia tra gli agenti economici», di fronte alle incognite (non si dimentichi che il livello delle tensioni con la Corea del Nord e l’Unione Sovietica era ancora molto alto) si decise di non scoperchiare il vaso di Pandora del potere dei grandi gruppi. Paradossalmente, quando il governo si decise a lanciare riforme per ridurne il peso e instaurare una cultura del mercato all’indomani della crisi, seguì lo stesso approccio dirigista che in passato era servito per promuovere gli chaebol. Con i Big Deals del 1998 il governo identificò i settori in cui l’eccesso di capacità e di concorrenza metteva a repentaglio la solvibilità finanziaria delle società e costrinse gli chaebol a un meccano industriale per ridurre il numero di attori e creare dei campioni nazionali dalle spalle più robuste. Una misura che in quei frangenti venne criticata dall’OCSE, anche se con il senno di poi ha prodotto esiti abbastanza positivi.

Per tutti i motivi analizzati nelle pagine precedenti, quella della democrazia economica è stata una questione centrale nel dibattito elettorale del 2012. Solo il 10% dei coreani lavora negli chaebol, eppure, come visto, essi influenzano la vita di tutti i cittadini e soprattutto le loro strategie di risorse umane – assumere solo laureati in certe discipline e quasi sempre delle tre grandi università, essere poco flessibili nell’organizzazione del lavoro, promuovere per anzianità ed esercitare pressioni perché i dipendenti vadano in pensione dopo una trentina d’anni di servizio – determinano molte scelte di studio e di vita.

Park Geun-hye è stata eletta per promuovere la democrazia economica. Per il momento poche sono le idee sulla maniera di concretizzare uno slogan vago che copre un vasto insieme di rivendicazioni contro gli chaebol, come anche quelle per realizzare obiettivi di maggiore equità sociale. La presidente ha promesso di sanzionare più severamente il falso in bilancio, un reato da cui per il momento i capi degli chaebol si salvano o vengono graziati, mentre è contraria a obbligare i conglomerati a recidere la complessa rete di partecipazioni incrociate che permette di esercitare il controllo su gruppi enormi con una quota minima di risorse proprie. Spingere rapidamente sull’acceleratore delle riforme costringerebbe i gruppi a un grande sforzo finanziario, di ben oltre 10 miliardi di euro. In compenso affidare ancora una volta la soluzione del problema degli abusi di potere economico alla generosità degli chaebol stessi rischia di aggravare ulteriormente la situazione.



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