Il mistero dei druidi - Il culto della dea madre e la Vergine nera di Chartres (1988) by Jean Markale

Il mistero dei druidi - Il culto della dea madre e la Vergine nera di Chartres (1988) by Jean Markale

autore:Jean Markale [Markale, Jean]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica umanistica
editore: Fabbri Editori
pubblicato: 1988-05-14T16:00:00+00:00


3

La Madonna nera

A CHARTRES, le raffigurazioni della Vergine non mancano, e tutte hanno una caratteristica comune: si tratta di Madonne in maestà, come se si fosse voluto vedere solo l’aspetto trionfante di Maria, Madre di Dio e detentrice, con la sua accettazione dello Spirito Santo, del sapere universale. Ma pare che le varie rappresentazioni abbiano ciascuna un ruolo particolare da svolgere nelle pratiche devote e conseguentemente un significato particolare indicato da attitudini o emblemi. E se la tradizione locale pretende che l’immagine più antica sia quella di Notre-Dame de Sous-Terre (perlomeno la statua distrutta durante la Rivoluzione), insiste anche sul fatto che l’immagine denominata Notre-Dame du Pilier sia l’unica Madonna nera.

Sappiamo che l’attuale statua di Notre-Dame du Pilier, esposta nella prima campata del deambulatorio nord, proprio al di sopra della cappella di Notre-Dame de Sous-Terre, non risale al di là dei primi anni del XVI secolo. Lo storico di Chartres Sébastien Rouillard, scrive nella sua Parthénie, pubblicata nel 1609, righe che è difficile non prendere in considerazione: «Sulla parte davanti di questo (la tribuna dell’altare), nella parte settentrionale, si trova un alto trono sul quale e sopra una colonna rotonda di pietra dura è posta l’immagine di Nostra Signora. Fu mastro Vastin de Fugerets, già canonico di questa chiesa cent’anni orsono circa, a far erigere detta immagine, perché, senza disturbare l’ufficio divino, essa fosse liberamente esposta alla venerazione del popolo. L’affluenza vi è così elevata e la devozione sì grande, che la colonna di pietra che sostiene l’immagine si vede incavata per i soli baci delle persone devote e cattoliche» (Parthénie, I, fol. 134, V). È probabile che questa statua dovesse in origine servire da illustrazione alla Sainte Chemise della Vergine, conservata in una cassa ed esposta sull’altar maggiore. Un documento scritto attorno al 1700, e dovuto a un certo Lebrun de Marettes, nativo di Rouen, rafforza una testimonianza del canonico Estienne del 1682, e fornisce su questo punto utili precisazioni: «L’altar maggiore è molto largo; non ci sono balaustre ma solo colonne in rame con angeli al di sopra del santuario. Sopra l’altare c’è soltanto un paliotto e sopra ancora un’immagine della santa Vergine in argento dorato. Dietro, su un’asta di rame, c’è un crocefisso d’oro della grandezza di un piede e mezzo, ai piedi del quale parte un’altra asta di rame che sporge per circa un piede o un piede e mezzo sull’altare e al termine della quale è sospeso il santo ciborio» (Voyages liturgiques de France, p. 226).

Non si tratta evidentemente della stessa statua che ci viene presentata sotto l’appellativo di Notre-Dame du Pilier. Del resto, il canonico Estienne ci informa che quella statua «in argento dorato» era alta tre piedi e che è stata donata «nel mese di maggio 1220 da M. Pierre de Bordeaux, arcidiacono di Vendôme, prete, uomo letterato e onesto, che aveva fatto fare un’immagine della beata Maria con due angeli d’argento che sono sopra l’altar maggiore» (Cartulaire de Notre-Dame de Chartres, III, p. 162). Da altri documenti e disegni ci si può



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.