Il mistero delle tre orchidee by De Angelis Augusto

Il mistero delle tre orchidee by De Angelis Augusto

autore:De Angelis Augusto
La lingua: ita
Format: mobi
Tags: Giallo
ISBN: 9788838917080
editore: Sellerio
pubblicato: 2002-11-11T23:00:00+00:00


Seconda giornata: venerdì

1.

Quel principio di giornata marzolina fu piovoso, ventoso e per alcune strade della periferia dove la polvere si era fatta fango, anche lutulento. De Vincenzi alle sette si trasse dal suo letto, nell’appartamento che aveva a subaffitto in via Massena, al Sempione, perfettamente riposato, se pure non di spirito sereno. Rincasato alla mezzanotte, i delitti della Casa di Mode O’Brian gli ossessionavano il cervello; ma egli, obbligatosi a scacciarne il ricordo, si era immerso nella lettura di un volume di Anatole France - adorava quei libri che già allora gli altri avevano dimenticati - e ben presto si era addormentato. Destatosi, subito i due cadaveri gli riapparvero e, assieme a quel macabro ricordo, la vista del cielo plumbeo, della pioggia sottile che si gettava a folate contro i vetri della finestra, gli tolsero ogni serenità. Di proposito, durante la notte, non aveva voluto analizzare l’aspetto dei due delitti, meditare sui vari punti dello sconvolgente problema che essi presentavano. Egli, come credeva soltanto nel valore degli indizi psicologici, così soleva affidarsi all’ispirazione. I suoi colleghi, che lo chiamavano beffardamente poeta, in fondo non s’ingannavano, anche se erano convinti di non fargli lode. Immerso nella vasca da bagno, pensava a questo suo benedetto bisogno di scavar nel profondo delle anime, e poiché il suo spirito era depresso, sogghignava di se stesso. Un povero imbecille e nient’altro… Tutta la sua psicologia gli era servita soltanto a permettere che uccidessero quasi sotto i suoi occhi quella povera Evelina, che non meritava certo una così triste fine e che con altrettanta certezza doveva detenere almeno una delle chiavi del mistero… Quelle chiavi ch’egli adesso avrebbe dovuto cercare nel fondo di chissà quale oscuro pozzo.

Stava vestendosi e sorbiva in pari tempo il caffè portatogli dalla materna Antonietta, quando si ricordò delle due lettere trovate nella borsetta dell’uccisa. Se le era messe in tasca e ve le aveva dimenticate. Una di esse proveniva da una biblioteca circolante alla quale Evelina era abbonata e che le richiedeva un libro datole in lettura da due mesi. La lettera era cortese ed esprimeva la meraviglia che una lettrice rapida e appassionata come la signorina Rossi potesse questa volta trattenere un volume tanto a lungo. Il volume richiesto era un romanzo d’amore della Mura. De Vincenzi rimise il foglio nella busta. Nessuna luce o forse soltanto un barlume: negli ultimi due mesi Evelina aveva avuto tale lavoro o tali preoccupazioni da non potersi dedicare alla lettura, che pure doveva essere il suo svago preferito di anziana e sognante zitella. La seconda lettera gli apparve a prima vista più promettente, anche se non potè rendersi subito conto della sua reale importanza. Era scritta a macchina su carta non intestata e, dopo l’indirizzo e la data, recava queste parole: Il nostro breve colloquio telefonico gentile signorina, non è stato esauriente. Ritengo che voi possiate essermi assai utile, se lo volete realmente come mi avete affermato. Vi attendo perciò domani sera alle 21 nel mio studio privato in via Catalani 75, a Loreto.



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