Il paese dei ribelli by Michele Fortis

Il paese dei ribelli by Michele Fortis

autore:Michele Fortis [Fortis, Michele]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mnamon
pubblicato: 2021-11-21T23:00:00+00:00


* * *

Mentre pranzavano in giardino, Melania guardava il marito scorgendo in lui attimi di distrazione verso pensieri più lontani e gli prese la mano senza richiamarlo al qui e ora, ma facendogli sentire, con la sua, che lei era lì.

I ragazzi iniziavano a essere preoccupati per la scuola e scocciati di non vedere i loro amici. Il più grande aveva finito prima di tutti e si alzò per andare al televisore. L’accese. Finito uno spot, dopo la sigla, i titoli del telegiornale venivano scanditi rapidamente e con enfasi da film. La voce, con tono ufficiale, dette l’annuncio che la nuova direttiva governativa, che sarebbe entrata in vigore dalla mezzanotte, imponeva a tutti i cittadini delle aree chiuse di praticare una detersione quotidiana con i disinfettanti a base di olio di palma e per gli operatori dei servizi pubblici di fare un’aspersione completa prima dell’inizio delle attività lavorative. Sarebbero stati allestiti locali di disinfezione corporea in tutti i luoghi pubblici e un esercito di agenti e incaricati del governo avrebbero controllato il corretto e costante utilizzo dei disinfettanti con sanzioni pesantissime per chi non avesse provveduto in modo appropriato e corretto.

Si parlava di inasprimenti dei controlli volti a impedire che qualcuno lasciasse il comprensorio assegnato e di multe per chi uscisse di casa senza avere prima praticato la disinfezione corporea totale. Veniva anche aggiunto che gli ispettori avrebbero controllato l’utilizzo dei sistemi di sterilizzazione del vestiario secondo le norme emanate dal ministero della Salute.

Il ragazzo si fece completamente ipnotizzare dal piccolo schermo leggermente curvo, mentre tutto il resto della famiglia si rilassava al sole primaverile dopo il pranzo a prevalenza proteica, come il papà aveva richiesto. Alla tv il servizio proseguiva con approfondimenti sulle zone più colpite dalla diffusione dell’acaro, mostrava immagini di pronto soccorso affollati, barelle nei corridoi, sirene con lampeggianti, soggetti bendati da capo a piedi e isolati sotto tende di plastica, terapie intensive con pazienti intubati.

Parlavano primari con camici bianchi e cravatta, poi infermieri da dentro enormi tute azzurre come se fossero astronauti. Poi riprendeva il collegamento in diretta con la giornalista che, impettita nelle inquadrature di tre quarti, reiterava le indicazioni alla massima prudenza e all’isolamento diffuse dal governo.

Veniva presentata l’intervista al generale al comando delle forze dell’ordine e che sovrintendeva le ricerche sull’origine di quella situazione drammatica. Si citavano piste balcaniche sulle tracce del terrorismo internazionale ma anche ipotesi di traffici incontrollati dall’Estremo Oriente. Si faceva inoltre cenno alla Bulgaria ma sembrava essere indicata solamente come l’occasionale primo luogo di sviluppo accelerato dell’acaro.

Il tutto appariva quasi come un film giallo in cui si mostravano orribili delitti e poi subito le strategie delle possibili vittime per sfuggire al misterioso mostro e quelle da mettere in atto per trovare l’assassino.

Vi fu una breve pausa prima del successivo servizio sulla visita del Papa in Cile e il ragazzo scosse il capo come per svegliarsi da un colpo di sonno. Uscì fuori avendo in testa un sacco di domande, si distese sulla poltroncina del giardino e cominciò a porle una per una agli altri che erano rimasti a tavola.



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