Il passato di un'illusione by François Furet

Il passato di un'illusione by François Furet

autore:François Furet [Furet, François]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-07-23T12:00:00+00:00


Segue l’affermazione più terribile del libro:

E io penso che in nessun paese oggi, fosse pure nella Germania di Hitler, lo spirito sia meno libero, altrettanto asservito, intimidito (leggi: terrorizzato), schiavo.37

Partito compagno di strada, Gide torna a casa con il paragone Stalin-Hitler e una diagnosi che prefigura quella di Ciliga,38 due anni dopo, o quelle più vicine a noi di Orwell o Solženicyn: l’Unione Sovietica è il paese della menzogna generalizzata e obbligatoria. L’autore ha previsto lo scandalo che il suo libro doveva provocare a sinistra? Sicuramente. Gliene avevano sconsigliato in troppi la pubblicazione perché in merito potesse farsi delle illusioni. I comunisti di fatto scendono in campo con i loro amici e la più grossa artiglieria. D’altronde non hanno scelta, visto il grande successo di quel Retour de l’URSS che decolla nelle vendite,39 più per il nome dell’autore che per il tema e per la curiosità che la sua svolta ha suscitato. Il Retour de l’URSS è uno di quegli eventi politico-letterari che fanno impazzire i francesi e innanzitutto i parigini, con uno dei più grossi nomi della letteratura francese, uno dei più grandi intellettuali del Fronte popolare, che attacca il comunismo, mentre dura ancora l’euforia della primavera.

Se è necessaria una prova supplementare che l’atteggiamento verso l’Unione Sovietica viene considerato la pietra di paragone dell’unione delle forze di sinistra, i comunisti francesi la offrono dunque proprio riguardo al libro di Gide, così come i comunisti spagnoli, poco tempo dopo, la somministreranno a Barcellona manu militari. La Spagna, giustamente: la guerra civile spagnola rappresenta una circostanza aggravante per lo scrittore, che non ha esitato a dividere il campo democratico di fronte al nemico. Ma il PCF si difende anche alla base, su tutti i piani, mobilitando sia i compagni di strada, sia i militanti. Georges Friedmann invoca il peso del passato russo e rimprovera Gide di leggerezza; Fernand Grenier, il capo degli «Amici dell’Unione Sovietica», sospetta influenze trockiste; gli operai accusano il partito preso borghese dell’autore, mentre i borghesi, che hanno fatto il suo stesso viaggio, assistiti con minor lusso, ma con la stessa cura, portano testimonianza di un’URSS diversa.

Gide a quel punto decide di scrivere un post-scriptum al suo Retour, che pubblicherà nel giugno 1937: Les Retouches à mon Retour de l’URSS. Vuole rispondere ai suoi detrattori e alle lettere che ha ricevuto. Nel frattempo ha letto la letteratura critica sull’URSS, che nel periodo fideista aveva trascurato, come il libro tanto documentato di Sir Walter Citrine.40 Ha incontrato gli eretici, attratti dal suo non conformismo: naturalmente Victor Serge, ma anche l’operaio Yvon, l’ex comunista che ha vissuto undici anni in URSS e ha pubblicato su «La Révolution prolétarienne» un testo assai ostile alla patria dei lavoratori sotto Stalin;41 il sindacalista Legay, che s’era recato sul posto inquadrato in una delegazione degli «Amici», ma ne era ritornato indignato per le condizioni di vita imposte ai minatori sovietici.42 Per questo motivo, le Retouches accentuano la rottura con il progressismo filocomunista. Gide insiste e fa centro. E per essere generoso, aggiunge i processi di Mosca e le migliaia di deportati:

Queste vittime le vedo, le ascolto, le sento intorno a me.



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