Il Pianista di Ghiaccio (Italian Edition) by Beoni Valentino

Il Pianista di Ghiaccio (Italian Edition) by Beoni Valentino

autore:Beoni,Valentino [Beoni,Valentino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rossana Lozzio
pubblicato: 2016-09-21T22:00:00+00:00


Passate le vacanze natalizie Smirnov riprese a lavorare al conservatorio. Aveva trascorso il Natale suonando il pianoforte, ogni tanto era uscito e aveva gironzolato per i vicoli del centro di Milano ma non si era mai allontanato molto da casa. Il bar di fronte era rimasto chiuso per dieci giorni ma in ogni caso, dopo la telefonata di Sergej, non avrebbe voluto incontrare nessuno. La sua voce rauca di vecchio e i suoi singhiozzi mentre a fatica aveva pronunciato frasi in italiano lo avevano scombussolato. Non lo aveva mai visto né sentito piangere ed era assurdo che lo avesse fatto proprio al telefono, dopo diciassette anni in cui non aveva avuto più sue notizie. Chi era stato e chi era diventato Sergej Vasilyev?

Il quesito svanì al rintocco della campana della chiesetta di fronte al conservatorio. Erano le tredici e trenta di martedì e fra poco sarebbe dovuto arrivare Maurizio. Le tredici e trentacinque. Smirnov continuava a sperarci. Maurizio era l'unico allievo, dopo Sara, a dargli delle soddisfazioni ma mentre con Sara il rapporto si era incrinato, con Maurizio pensava di poterne ancora sviluppare uno sincero da maestro ad allievo che avrebbe potuto crescere nel tempo. Un po' com’era accaduto con il suo maestro, Makarov, ai tempi dell'Accademia a Mosca e in seguito anche con Ivanov, con cui di tanto in tanto ancora discuteva sugli ultimi concerti dei suoi allievi o scambiava consigli.

“Salve maestro, mi scusi il ritardo...”. Era la voce di Maurizio che adesso stava in piedi, immobile, sull'uscio dell'aula di pianoforte. Il ragazzo stava a testa bassa, in attesa del rimprovero del suo maestro ma questa volta Smirnov lo accolse con una stretta di mano e lo sguardo illuminato.

“Sono contento che tu sia qui. Significa che sono riuscito a far ragionare i tuoi genitori...”.

Maurizio sistemò gli spartiti sul piano e si sedette sullo sgabello nero di pelle. Smirnov prese una sedia di legno e si sedette accanto a lui.

“Sì maestro, finalmente ho capito anch'io che la mia vera passione è la musica e che devo continuare su questa strada ma non è stato facile convincerli...”.

“Immagino”. Convenne Smirnov, con la luce negli occhi. Era felice che il suo allievo avesse preso la decisione giusta e non riuscì a nasconderlo. “Come mai non sei venuto all'ultima lezione, prima delle vacanze?”. Gli chiese, con toni gentili e pacati.

“Come? Non l'ha saputo? Abbiamo avuto un incidente in auto e siamo riusciti ad avvisare in segreteria solo dopo le quattordici... ho dovuto anche comprare un cellulare nuovo. L'altro si è spaccato nell'incidente...”.

Smirnov sussultò. A quell'ora, lui e Sara erano stati quasi completamente nudi sulla cattedra di quella stessa aula.

“Ah, l'incidente...”. Smirnov finse di sapere. “Certo, ora ricordo...”.

Maurizio lo guardò perplesso. Come poteva essersene dimenticato?

Smirnov sentì la gamba vibrare. Gli stava squillando il telefonino e anche se lo aveva messo in modalità silenzioso, la vibrazione era quasi più forte della suoneria.

“Mi scusi un minuto? Comincia a esercitarti con le scale...”.

Smirnov uscì dall'aula e guardò il display: era Tony. Tirò un sospiro di sollievo. Di solito



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