Il pollice del violinista by Sam Kean

autore:Sam Kean [Kean, Sam]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 28c4943c1cf36ebe58f3803eaf8a1ee501394c36
editore: Adelphi
pubblicato: 2016-07-29T16:00:00+00:00

Parlare degli esperimenti di Ivanov in termini di DNA è un poco anacronistico. Gli scienziati del suo tempo sapevano che i cromosomi trasferivano le informazioni genetiche da una generazione alla successiva, e che i cromosomi di madre e padre dovevano essere compatibili tra loro, in particolare in termini numerici. Basandosi sulle prove allora disponibili, Ivanov stabilì che umani e scimmie antropomorfe possedevano caratteristiche biologiche abbastanza simili da consentirgli di proseguire il lavoro.

Una volta assicuratosi i fondi, si accordò con un collega a Parigi per svolgere gli esperimenti nella stazione primatologica dell’Istituto Pasteur, in quella parte dell’Africa Occidentale Francese che oggi corrisponde alla Guinea. Le condizioni erano deplorevoli: gli scimpanzé vivevano in gabbie esposte alle intemperie, e la metà dei settecento animali catturati con le reti e trascinati lì dai bracconieri erano morti di malattia o per le scarse cure. Ciò nonostante, Ivanov arruolò il figlio (chiamato come lui con tre «I»: Il’ja Il’jacič Ivanov) e cominciò a fare una complicata spola tra Russia, Africa e Parigi. Gli Ivanov alla fine arrivarono nell’afosa Guinea nel novembre del 1926, pronti per cominciare gli esperimenti.

Dato che le scimmie in cattività erano sessualmente immature, troppo giovani per concepire, Ivanov sprecò mesi interi ad aspettare, ispezionando furtivamente il loro pelo pubico ogni giorno in attesa del sangue mestruale. Nel frattempo continuavano ad arrivare nuovi animali, fino al giorno di San Valentino del 1927. Ivanov doveva tenere segreto il suo lavoro per evitare i sospetti e la rabbia degli indigeni, i quali avevano forti tabù culturali contro l’unione degli esseri umani con le scimmie, che secondo la loro mitologia avrebbe prodotto mostri. Ma finalmente, il 28 febbraio, due femmine chiamate Babette e Syvette ebbero il menarca. Il giorno dopo Ivanov e figlio, alle otto di mattina, si accostarono alle gabbie armati di una siringa piena di liquido seminale umano, ottenuto da un anonimo donatore locale. Erano anche armati in senso stretto di due pistole Browning: Ivanov junior era già stato morsicato e ricoverato alcuni giorni prima. Non dovettero usare le armi solo perché, in buona sostanza, violentarono le femmine immobilizzandole con delle reti. Le illibate Babette e Syvette si dibatterono con tutte le forze, e il professore riuscì a infilare la siringa solo nelle vagine e non nell’utero, come sarebbe stato preferibile. Questo tentativo, non sorprendentemente, fallì: alle due scimmie vennero di nuovo le mestruazioni nel giro di qualche settimana. Molti giovani scimpanzé morirono di dissenteria nei mesi a seguire, e nella primavera Ivanov riuscì a inseminare solamente una terza femmina (dopo averla narcotizzata); ma pure questo tentativo andò a vuoto, lasciando Ivanov senza alcun scimpanzuomo da portare in Unione Sovietica per ottenere altri fondi.

Dubitando che il commissario per l’Istruzione gli avrebbe concesso una seconda opportunità, Ivanov cominciò a perseguire altri progetti e differenti strategie, a volte in segreto. Prima di partire per l’Africa era stato uno dei fondatori della prima stazione primatologica sovietica, a Sukhumi sul Mar Nero, nell’attuale Georgia, una delle poche zone dal clima subtropicale nei territori ex sovietici – e guarda caso situata nella patria del nuovo leader sovietico Stalin.

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