Il Preludio A Dune 5: Casa Corrino by Brian Herbert & Kevin J. Anderson

autore:Brian Herbert & Kevin J. Anderson [Herbert, Brian & Anderson, Kevin J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction
pubblicato: 2013-06-29T22:00:00+00:00

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È stupefacente come gli umani possano cadere in preda alla follia di gruppo, soprattutto quando seguono i propri capi senza porsi domande.

– Stati: Per il Bene Gesserit tutti gli stati sono un’astrazione.

La flotta imperiale arrivò a Korona senza preavviso per infliggere il successivo colpo nella grande guerra per la spezia dichiarata da Shaddam. Con otto navi tra fregate e incrociatori da battaglia armati di tutto punto, sarebbe stata una dimostrazione di forza ancora più terribile di quella che aveva incenerito le città principali di Zanovar. Le navi militari si diressero verso il satellite artificiale per una verifica in loco.

Attraverso il sistema di comunicazione il Supremo Bashar Zum Garon lanciò il suo ultimatum. “Siamo qui per ordine dell’Imperatore Padiscià. Voi, Casa Richese, siete accusati del possesso di un quantitativo illegale di melange, in spregio alle leggi Imperiali e del tribunale del Landsraad”. Il comandante attese rigido la loro risposta.

– Vediamo come si comportano quando vengono colti con le mani nel sacco. Scuse disperate eruppero dalla sala di controllo di Korona, a cui fecero eco pochi istanti dopo gli appelli da parte del governo Richesiano sul pianeta.

Il Supremo Bashar, guardando fuori dal ponte della nave ammiraglia, non ascoltò nessuna delle trasmissioni. Parlò di nuovo attraverso i canali di comunicazione. “Per ordine di Sua Suprema Maestà Shaddam IV, cercheremo il melange di contrabbando. Se lo troveremo, lo confischeremo e la stazione di Korona sarà distrutta. Così l’imperatore ha comandato.”

Due fregate da battaglia scivolarono verso i moli d’attracco del satellite artificiale.

Gli sciocchi Richesiani tentarono di chiudere le porte delle camere di compensazione, ma i due incrociatori fecero fuoco sugli ormeggi facendo saltare i boccaporti e provocando una violenta decompressione.

Aria, merci e corpi vennero scaraventati nello spazio.

Mentre gli anelli di attracco a tenuta venivano fissati tramite dei ganci agli squarci aperti nello scafo del satellite, Garon trasmise un ulteriore avviso. “A ogni resistenza verrà risposto con misure estreme. Avete due ore per evacuare Korona. Se troveremo prove sufficienti per giustificare l’annientamento di questa costruzione, ogni persona che in quel momento si trovi ancora sulla stazione morirà.”

Dal ponte della nave ammiraglia, Garon entrò in un ascensore che lo portò fino al livello di sbarco. Nessuno provò a resistere: Korona non aveva difese sufficienti per fronteggiare i Sardaukar Imperiali.

Il veterano Comandante guidò un intero reggimento nel laboratorio orbitante.

Lungo i corridoi metallici echeggiavano le sirene e lampeggiavano le luci d’allarme.

Ricercatori, tecnici, operai e personale amministrativo si stavano precipitando verso le navi per evacuare la stazione.

Al centro di un incrocio tra i vari corridoi, il Supremo Bashar fece cenno ai suoi soldati di separarsi in squadre e iniziare la loro ricerca.

Era implicito che avrebbe potuto essere necessario torturare alcuni dipendenti per determinare la posizione delle scorte.

Un uomo dal volto florido emerse da un ascensore, proveniente dal centro amministrativo, per correre loro incontro, barcollando come una palla di cannone e agitando le mani. “Non potete fare questo, signore. Sono Finto Kinnis, il Direttore del laboratorio, e vi dico che due ore non sono sufficienti.

Non abbiamo abbastanza navi. Abbiamo bisogno di

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