Il principe dei botanici by Giuliana Lomazzi

Il principe dei botanici by Giuliana Lomazzi

autore:Giuliana Lomazzi [Lomazzi, Giuliana]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Nonfiction, Science & Nature, Botany, Science, Life Sciences
ISBN: 9788896771358
Google: KfIDAwAAQBAJ
editore: Homeless
pubblicato: 2012-05-21T22:00:00+00:00


Linnaea borealis, la pianta preferita di Linneo.

Da The American Cyclopaedia, v. 10, 1879, p. 509

La genesi di Materia medica

Fin da giovane, Linneo si mostrò affascinato dalla sessualità delle piante e dai rimedi vegetali. A questo proposito, selezionò il materiale da testi ed erbari antichi, senza trascurare nemmeno i detti popolari.

Gli piaceva l’idea che la santoreggia avesse proprietà afrodisiache, come lo attraeva la supposta capacità della Malva verticillata crispa di svelare la verginità delle fanciulle: si diceva che l’odore del fiore facesse svenire quelle che non erano più vergini. A 17 anni tentò perfino un esperimento con una ragazza, ma non si sa come andò a finire… Rimase anche colpito dalla storia della peonia, la cui capacità di alleviare l’epilessia veniva attribuita a Peone, medico degli dei.

Questa iniziale passione per i rimedi vegetali lo portò con il tempo a studiarli adeguatamente, per dare vita infine al testo dal complesso titolo di “Materia medica, Liber I. de plantis. Secundum genera, loca, nomina, qualitates, vires, differentias, durationes, simplicia, modos, usus, synonyma, culturas, praeparata, potentias, composita, digestus”.

Sapori, colori e odori

Lo svedese insegnò ai suoi studenti anche come comportarsi per valutare se un rimedio erbaceo era troppo vecchio e come determinare la qualità e l’utilità delle piante medicinali usando il gusto e l’olfatto. “Le piante insipide e inodori hanno scarse virtù medicamentose. Quelle molto saporite e odorosissime possiedono la massima virtù” scrisse Linneo in “Fundamenta botanica”, avvertendo di tenersi lontani dalle piante “nauseanti e puzzolenti” in quanto velenose. Nello stesso testo, lo studioso spiegava poi le corrispondenze tra colori e gusti: l’insipido corrisponde alla tinta chiara, il crudo al verde, l’amaro al giallo, lo sgradevole al nero, il dolce al bianco, l’acido al rosso. Anche il terreno influisce sulle piante: “Le Ombrellate, aromatiche, calorose, lassative e carminative nei terreni secchi, velenose in quelli umidi, esercitano la loro efficacia con la radice e i semi”.

Sapori e odori si rivelano fondamentali anche in “Clavis medicinae duplex” (1766), dove Linneo raccomandava di curare le malattie della testa con gli aromi e quelle del corpo con i gusti. Elencava infatti dieci aromi che, accoppiati tra loro, danno armonia al sistema nervoso, e dieci gusti per le patologie del corpo.

Igiene di vita

Le lezioni universitarie di Carlo Linneo riguardavano anche la dietetica. Il docente basò i propri insegnamenti su quelli di Galeno e del “Regimen Sanitatis”, oltre che sulle conoscenze dell’epoca e sulla propria esperienza. In particolare, faceva riferimento a una sua opera del 1733: “Diaeta naturalis”, una raccolta di 70 aforismi nei quali lo studioso esortava alla moderazione, consigliando di ridurre l’apporto calorico e l’assunzione di zucchero, di bere molta acqua e di fare esercizio fisico. Consentiva però un po’ di cioccolato per tirarsi su al bisogno. Ma a quanto pare, Linneo si limitava soltanto a predicare bene. Lo dimostra tra l’altro la sua posizione relativa al tabacco, considerato in “Diaeta naturalis” soltanto un rimedio e non una sostanza da usare regolarmente. Da parte sua, però, il docente non girava mai senza la propria pipa e fumava parecchio. Secondo lui,



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