Il ristorante segreto di Parigi by Lily Graham

autore:Lily Graham [Graham, Lily]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton
pubblicato: 2023-04-28T22:00:00+00:00

Capitolo ventidue

1927

«Ma è ridicolo, non ha nessuna logica», si lamentò Elodie. Davanti a lei, un’intera lavagna di verbi e coniugazioni. Non erano quelli il problema, quanto piuttosto le parole – centinaia di vocaboli all’apparenza identici, ma di significato diverso.

«Perché avete tante parole che si somigliano – through, thorough, tough – perché nessuno se n’è mai accorto?».

Mrs Hammond sospirò. «Lo so. Robe da matti. In ogni caso è ora di fare una pausa, ma non demordere. Forse non te ne rendi conto, ma il tuo inglese sta migliorando».

Elodie espirò forte. Migliorava perché sgobbavano da mattina a sera. Non seguiva lezioni di nessun’altra materia. Era stato quello il motivo del suo ingresso a scuola prima di settembre, aveva saputo, per apprendere la lingua e potersi unire alla classe con il nuovo anno scolastico. Di conseguenza non avrebbe trascorso l’intera estate in Provenza, ma solo il mese di agosto. Fino ad allora avrebbe seguito le lezioni private con Mrs Hammond. Quella scoperta era stata un colpo al cuore. Elodie tuttavia si concentrò sul miraggio di agosto, luccicante come un gioiello prezioso.

Dopo tre mesi padroneggiava la lingua abbastanza da comprendere il senso delle conversazioni altrui. Dopo sei era in grado di tenere testa alle compagne, il più delle volte. La sua giovane età e l’esposizione quotidiana alla lingua l’avevano aiutata, sommate alla ferrea volontà di integrarsi e di non lasciare che nessuno la facesse sentire un’estranea. Le altre cominciavano ad abbandonare le riserve nei suoi confronti e ora Elodie poteva contare sull’amicizia di Kitty e di altre due ragazze.

Un mese prima della partenza per la Francia, venne a trovarla Freddie per vedere come se la cavava. Elodie aveva scoperto che le piacevano le visite del fratello maggiore. Era un ragazzo attraente e creava un certo scompiglio tra le compagne quando lo avvistavano in cortile dalla finestra.

Freddie le propose una passeggiata, forse per allontanarsi dalle numerose paia di occhi fissi su di lui da quando aveva posato piede nell’edificio. Kitty e le altre lo avevano puntato dalle scale dall’istante in cui era stato fatto accomodare nel vicino salottino per gli ospiti.

Elodie e il fratellastro passeggiarono per il giardino della scuola e lui rimase colpito dalla sua padronanza dell’inglese. «Impressionante, Elodie, sembri quasi una madrelingua… Mi ci è voluto un attimo a realizzare che sei proprio tu. Un progresso strepitoso».

Giunto infine il mese di agosto, Elodie era talmente elettrizzata all’idea di tornare in Provenza che riuscì a malapena a chiudere occhio – e lo fu ancora di più nel rivedere Jacob Bell, lo chauffeur, il quale rimase di stucco di fronte al cambiamento della bambina conosciuta oltre un anno prima.

Quando finalmente si fermarono all’esterno della vecchia fattoria, fiancheggiata dai vigneti da un lato e dagli alti cipressi dall’altro, Elodie balzò fuori dall’automobile, sommerse l’autista di ringraziamenti, poi corse incontro a Grand-mère che la aspettava sulla soglia sotto il sole di fine estate.

Stretta nell’abbraccio della nonna, Elodie inspirò il suo profumo di farina e lillà e chiuse gli occhi per il sollievo.

Era a casa.

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