Il rivale by Kristine Kathryn Rusch

Il rivale by Kristine Kathryn Rusch

autore:Kristine Kathryn Rusch [Rusch, Kristine Kathryn]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nixnax
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


37

Titus voltò le spalle alla finestra e attraversò di corsa la sua camera, rischiando di inciampare nei mobili, con il cuore che batteva forte.

I fey, che circondavano il Tabernacolo ed erano entrati in città. Era l’invasione che si ripeteva. Soltanto che quella volta lui era Rocaan. Quella volta, era il responsabile dell’acqua santa.

Dell'unica cosa che poteva aiutare gli isolani a sopravvivere.

Varcò di corsa le porte del suo appartamento e perlustrò con lo sguardo il corridoio, cercando un Uditore. Ma il corridoio era deserto, e le torce per la notte ardevano ancora.

Sapeva dove trovare qualcuno. Vicino alle finestre. Tutti convinti che stavano assistendo a un miracolo.

Si precipitò lungo il corridoio e scese le scale in fondo a due gradini per volta. Lo sforzo gli fiaccò le ginocchia. Era in pessime condizioni fisiche, un fatto che lo sorprese. Nella sua mente, non era molto più vecchio del diciannovenne che era diventato Rocaan.

C’erano cinque Officianti alla finestra del pianerottolo. Titus afferrò il braccio di Lindo, la cui sontuosa veste nera svolazzò quando si girò. Lindo era un Officiante anziano, uno che non era mai riuscito a diventare Anziano, ma che adempiva bene i suoi doveri nella veste di Officiante. Sgranò gli occhi quando vide Titus.

— È un miracolo, venerabile signore.

Titus non aveva tempo di discutere con lui.

— Convoca gli Anziani nel mio appartamento, subito. Quindi voglio che tutti si allontanino dalle finestre, e voglio che le porte siano sigillate. Controllate la scorta di acqua santa, quindi venite a farmi rapporto.

— Venerabile signore...

— Oh. Aprite le catacombe e immagazzinatevi tutte le provviste che riuscite a trovare. Compresa l’acqua santa.

— Come, venerabile signore?

— Quello non è un miracolo. Sono i fey. Ora, datevi da fare.

Gli altri Officianti si voltarono nell’udire quella notizia. Sembravano confusi. Tra loro c’era Rusel. La sua figura corpulenta era scossa da un tremito. — Venerabile signore, se quelli sono i fey...

— Non ci resta molto tempo — dichiarò Titus.

— Non dovremmo versargli addosso l’acqua santa e fermarli prima che facciano qualcosa?

— Ci hanno minacciati? — chiese Titus. — A quanto mi risulta, se ne sono rimasti lì gran parte della mattina.

— Sì, venerabile signore.

— Bene, allora non possiamo aggredirli. C’è una tregua con loro, ricordate?

Senza aspettare una risposta, Titus risalì di corsa le scale. La porta del suo appartamento era spalancata, così come l’aveva lasciata. Entrò, con il cuore che gli batteva forte. Quello di Rusel era un buon suggerimento. Attaccare e basta. Ma Titus non poteva. Matthias ne sarebbe stato capace. Titus, invece, conosceva i precetti divini e vi si atteneva. Un uomo vale tanto quanto la sua parola, diceva un paragrafo delle Parole Scritte e Non Scritte. E un altro diceva: Una promessa infranta è un dovere mancato. Inoltre, vi si diceva: Una promessa è il solenne giuramento di un uomo tra se stesso, un altro e Dio.

Poteva darsi che Matthias fosse stato capace di mancare alle sue promesse e rompere il suo rapporto con Dio. Non Titus.

Quando fu dentro al suo appartamento, si impose di fermarsi e di riprendere fiato.



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