Il secolo americano by Geminello Alvi

Il secolo americano by Geminello Alvi

autore:Geminello Alvi
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2014-04-26T22:00:00+00:00


CAPITOLO XX. LA TERRA O L’AMERICA COME UNA PERIFERIA E LE BAMBINE GOELETS

Il suolo è là dove le fecondazioni del sole si celano, cedendo a un caos oscuro, divorante e freddo, tagliente come gli occhi socchiusi di certi contadini avidi. Ricordo il gesto d’uno di loro mentre raccoglie in un pugno una piccola zolla e sorride senza aprire la bocca: come Caino nel luogo originario d’ogni malignità. Mai costoro vedono alberi o farfalle nascere dal suolo in un sogno musicale di auree policromie, come altri li vedono. Per istinto spiano miserie proprie, altrui, o le rendite.

Io giudico i contadini durante questo Secolo una fase evolutiva terminale e dunque in degenerazione; non sanno più l’istinto antico, e panico, della natura, ma solo avidità sonnamboliche.

Per secoli la venalità era almeno rimasta commista, inseparata da altri istinti: l’obbedienza ai pianeti e alle rotazioni, la religiosità, una fisiognomica che sapeva i ritmi di tutto. Il secolo presente è riuscito nell’impresa indicibile di rompere questa commistione, di dare come unica misura dell’agricoltura il denaro, ovvero Bentham. Le tasse e le rendite: ecco le due avidità che hanno costretto il contadino a misurare in denaro il proprio agire economico: la terra decade a suolo, patrimonio immobiliare. Malignissima impresa, tuttavia dimostra un potere ferocemente immenso.

La Philharmonic-Symphony Society di New York e Toscanini, il Ballo in maschera, il tenore, «È scherzo od è follia / Siffatta profezia», il governatore di Boston, Giuseppe Verdi: eventi che parrebbero distanti dal seguito del mio discorso. Eppure in quel concerto, famoso, si ridà un modo per enumerare il suolo più prezioso degli Stati Uniti, e imparare i nomi dei magnati che lo possedevano e i nomi dei cappelli e futuri matrimoni. In prima fila era Mr Marshall Field: $ 300mio di patrimonio per lo più immobiliare; una delle più esclusive residenze di Long Island: 1630 acri a Lloyd’s Neck. Famoso per il modo distribuito in cui aveva ereditato le rendite del suo patrimonio. Aveva ricevuto $ 110mgl come primo reddito annuale, $ 450mgl ogni cinque anni a partire dai venticinque anni, a trent’anni ricevette altri $ 500mgl di rendita, a tren-tacinque la sua rendita fu di $ 1,2mio, a quaranta di $ 1,8mio.' Il patrimonio di Field era 5142852 volte il salario mensile d’uno dei facchini che lavoravano nella sua Pullman Company. Ma, naturalmente, ogni facchino era obbligato ad acquistare dalla Pullman la propria uniforme. L’origine d’ogni patrimonio di Marshall Field era il suo omonimo antenato: maleodorante contadino che, giunto a Chicago durante la guerra civile, aveva fatto fortuna in un ingrosso di mercanzie. Divenne la Field, Leiter & Co., che investì i suoi profitti in terreni edificabili. Un quarto d’acro al centro di Chicago nel 1840 valeva $ 1500, nel 1870 $ 120000, e verosimilmente seguitò a crescere.2 Il nonno e la disattenzione degli uffici delle tasse fecero il resto. Non mancarono le filantropie: il Field Columbian Museum di Chicago e l’University di Chicago le testimoniano ai posteri. Solamente in pochi ancora s’ostinano a notare che i lotti attorno all’Università appartenevano essi pure ai Field e il gesto servì a moltiplicarne il valore.



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