Il secolo della solitudine by Noreena Hertz

Il secolo della solitudine by Noreena Hertz

autore:Noreena Hertz [Hertz, Noreena]
La lingua: ita
Format: epub
editore: il Saggiatore
pubblicato: 2021-12-21T23:00:00+00:00


7. Soli in ufficio

40%. È la percentuale di impiegati che dicono di sentirsi soli sul lavoro su scala mondiale.1 Nel Regno Unito si raggiunge il 60%.2 In Cina più di un impiegato su due dice di sentirsi solo ogni giorno.3 Negli usa quasi una persona su cinque non ha nemmeno un amico sul lavoro e il 54% della Generazione K si sente emotivamente distante dai propri colleghi.4 Tutti questi dati sono precedenti al coronavirus e all’epoca del distanziamento sociale, che non hanno fatto che esacerbare questi sentimenti.5 Allo stesso tempo, a livello globale, l’85% dei lavoratori non si sente coinvolto nel proprio lavoro.6 Non si tratta di semplice noia o malessere: il coinvolgimento dei dipendenti è strettamente correlato a quanto questi si sentono legati ai colleghi e al datore di lavoro.

È chiaro che non è solo la nostra vita privata e domestica a farci sentire soli, ma anche il modo in cui oggi lavoriamo.

Certo, non dovremmo nemmeno idealizzare il luogo di lavoro di un tempo. L’operaio del xix secolo di Karl Marx lavorava duramente per un salario minimo, un lavoro ripetitivo e di routine, sempre più alienato da se stesso, dai suoi compagni di lavoro e dai prodotti che solo nominalmente produceva. La letteratura (anglofona) del xix e xx secolo abbonda di impiegati soli, dal sempre più apatico scrivano Bartleby di Melville all’Esther Greenwood di Sylvia Plath. Parallelamete, nel 1972, la centralinista Sharon Griggins raccontò a Studs Terkel, amatissimo conduttore radiofonico e autore americano, che sebbene ogni giorno parlasse tanto che la bocca le faceva male, usciva comunque dal lavoro con la sensazione di non aver parlato con nessuno.7

Indubbiamente, il luogo di lavoro ha per molti una lunga storia di solitudine. Ma ciò che colpisce della sua manifestazione contemporanea è quanto molti aspetti del lavoro di oggi, intesi a renderci più produttivi ed efficienti, stiano in realtà avendo l’effetto opposto perché ci fanno sentire meno legati e più isolati. La solitudine sul luogo di lavoro, infatti, non è negativa solo per i dipendenti, ma anche per gli affari, a causa dello stretto legame tra solitudine, coinvolgimento e produttività. Le persone che non hanno nemmeno un amico sul lavoro hanno sette volte più probabilità di non sentirsi coinvolte nel proprio lavoro, intellettualmente ed emotivamente.8 Più in generale, i lavoratori soli e isolati prendono più giorni di malattia, sono meno motivati, si impegnano meno, commettono più errori e lavorano con meno efficienza di chi non lo è.9 Questo in parte perché, come uno studio ha rilevato, «una volta che la solitudine è un sentimento consolidato… si diventa di fatto meno disponibili. Non si ascolta più altrettanto bene. Si diventa più egoisti. Tutte cose che ci rendono meno desiderabili come persone con cui interagire agli occhi degli altri». Di conseguenza, spiegano gli autori, è più difficile ottenere l’aiuto e le risorse necessarie per avere successo.10

Quando ci sentiamo soli sul lavoro siamo anche più propensi a cambiarlo o abbandonarlo.11 Uno studio condotto su più di 2000 manager e dipendenti in dieci paesi, per esempio,



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