IL SEGRETO DELLA DAMA DI FIORI by Maria Giuseppina Pagnotta

IL SEGRETO DELLA DAMA DI FIORI by Maria Giuseppina Pagnotta

autore:Maria Giuseppina Pagnotta [Pagnotta, Maria Giuseppina]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-14T23:00:00+00:00


Capitolo V: Sola con il destino

Settembre 1912

In quel vuoto che si era creato attorno e dentro di lei, osservando dietro i vetri il podere di suo padre che la divideva dalla casa paterna, Anna iniziò a scrivere un diario, alle cui pagine affidava la profonda incertezza che dalla vita serena di ragazza, la vedeva calata nel ruolo triste di moglie.

Di sicuro, il matrimonio non era stato per lei quel porto felice e sicuro che immaginava, tanto che prese a viverlo come un luogo di punizione e di espiazione da chissà quale colpa, concedendosi solo alcune passeggiate a cavallo, anche se a suo marito questo fare libertino non piaceva.

La mancanza di scelta d’amore, lo sgomento per un legame arido a cui si era piegata con difficoltà, lentamente le ingrigirono il cuore, facendola divenire fredda e staccata da tutto.

La nuova realtà si scontrò con il suo carattere dall’indole libero e determinato, che non voleva e non poteva mortificare sé stesso, sua unica corazza di difesa. Il suo atteggiamento sottomesso iniziale, si trasformò in un’aria di sfida che traspariva dal suo volto, anche se non poteva esimersi dai doveri coniugali e giacere al fianco di quell’uomo.

Suo marito, bisbetico e umorale, con le proprie trascuratezze e le mancanze di rispetto nei suoi confronti, era sempre più dedito al vizio smodato del gioco delle carte e a una vita dissoluta.

Anna, annotava tutto nel suo diario, soprattutto il sospetto che l’uomo avesse commesso alcuni gravi misfatti, cosa che le nasceva anche dal fatto che con i suoi fidi uomini, si chiudeva nello studio per ore. Talvolta, invece, si allontanava da casa per tornare a notte fonda.

Sin dai primi tempi, lei comprese che le uniche logiche del suo matrimonio, erano quelle patrimoniali e patriarcali, che la costringevano a subire una convivenza matrimoniale insopportabile.

Per tre anni, da uomo freddo e calcolatore, desideroso di entrare in possesso dei beni di sua moglie per coprire i debiti di gioco, iniziò a usare ricatti morali, impedendole di uscire a cavallo, o di andare nella tenuta. Prese anche a minacciarla di estrometterla dalla Loggia, se non gli avesse dato una discendenza. Impavidamente, Anna gli teneva testa trovando mille pretesti per non giacere con lui. In fondo, desiderava solo poter decidere della propria vita per gestire il proprio destino, mentre lui non le riconosceva alcun diritto, considerandola inferiore.

Tutto ciò la portava a ribellarsi a quell’atavica cultura misogina che negava alle donne i più elementari diritti di uguaglianza, fermenti che si respiravano già in quel secolo a opera di alcune donne che iniziavano a reclamare i propri diritti in vari ambiti.

Su quella scia, anche Anna, con la propria ribellione, contribuiva inconsapevolmente a scrivere pagine di storia di emancipazione femminile.

«Non potete proibirmi di cavalcare. È un mio diritto!» – esclamò affrontando suo marito.

«Voi donne non avete diritti, perché siete inferiori e avete un cervello meno sviluppato rispetto a quello dell’uomo, lo diceva Aristotele e anche Darwin. È scientificamente provato. Siete solo ingannevoli, vanitose e dissimulatrici» – rispose con disprezzo.

«Questi sono solo concetti beceri, che un uomo di cultura non dovrebbe avere.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.