Il segreto tra noi due. Misfit by Elle Kennedy

autore:Elle Kennedy [Kennedy, Elle]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822778079
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-09-11T22:00:00+00:00

Capitolo 29

Sloane

Credevo di sapere chi sono. Credevo di potermi fidare di me stessa. Adesso invece mi sto togliendo l’imbottitura dalle cuciture strappate, e non ho l’aspetto che credevo. Sono un giocattolo trasandato sul pavimento che guarda il proprio riflesso vuoto allo specchio.

Mia sorella mi osserva dal mio letto, i denti affondati nel labbro inferiore. Quando sono entrata in casa infuriata dopo la lite con RJ, ha dato una sola occhiata al mio volto e mi ha accompagnata nella mia stanza prima che papà potesse vedermi. Sono piuttosto sicura di aver avuto le lacrime agli occhi. Lacrime vere. Nessuno fa piangere Sloane Tresscott. Stronzo.

«Se gli dessi la possibilità di spiegare…», dice infine mia sorella.

«Ho bisogno che tu sia dalla mia parte, Case».

«Lo sono. È ovvio. Credo solo che…».

«Qualunque cosa tu stia per dire, scrivila su un foglietto di carta, piegalo fino a farlo diventare il più piccolo possibile, infilatelo in bocca e mandalo giù».

«E va bene. Accidenti».

Sdraiata sul pavimento della mia camera da letto, chiudo gli occhi e cerco di ricordare la nostra prima conversazione. Quando ho pensato che RJ mi avrebbe causato più guai di quanto ne valesse la pena e me ne sono andata. A quanto pare, quella è stata l’ultima decisione saggia che ho preso, prima che i suoi sussurri venissero assorbiti dalla mia pelle e germogliassero nella curiosità, ormai troppo tardi per rendermi conto di essere stata manipolata fin dall’inizio.

«Sono un’idiota. Come ho fatto a non prevederlo?». La bile mi trafigge la gola e mi vengono i conati di vomito al pensiero di quello che è successo su quel sentiero prima che il suo cellulare ci interrompesse. «Come ha fatto a piacermi? Mi sono innamorata del mio stalker. Gli ho fatto un pompino nel bosco, Case. Cioè, solo poco fa! Ero in ginocchio con il suo cazzo in bocca».

Casey arrossisce un po’, e sembra che stia cercando di non ridere. «Ah. Wow».

«Vero? Cazzo, che cosa imbarazzante».

«Sloane, andiamo. Non hai fatto niente di male». Ora mi guarda con un cipiglio comprensivo, anche se debole. «Sembrava davvero preso da te. Lo sembra ancora».

Barcollando, mi metto dritta. «Mi stava prendendo in giro. Ha invaso la mia privacy per fare finta di avere tante cose in comune con me. Non posso fidarmi, non posso sapere se tutto quello che ha detto era vero».

Gli occhi di Casey sfrecciano per la stanza. Il suo volto si contrae e noto lo sforzo che sta compiendo per mordersi la lingua.

«Che c’è?», chiedo.

«Sono dalla tua parte. Ricordatelo». Con le dita pizzica l’angolo di un cuscino, mentre prende coraggio per sputare il rospo. «E non sto dicendo che sia la stessa identica cosa…».

«Ma?»

«Insomma… anche tu hai più o meno giocato con i ragazzi. In modi diversi».

La fisso, con le labbra serrate e la mascella contratta. Poi, con una lunga espirazione, mi lascio ricadere all’indietro sul pavimento. «E va bene. Su questo hai ragione». La guardo con la fronte aggrottata. «Ma non è assolutamente la stessa cosa».

«Assolutamente». Casey continua a studiarmi. «Solo che, forse, non è questo il punto?».

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