Il ventunesimo teschio by Sergio Grea

Il ventunesimo teschio by Sergio Grea

autore:Sergio Grea [Grea, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Gialli e Thriller, Thriller & Suspense
ISBN: 9798688890495
editore: Independently published
pubblicato: 2020-09-24T00:00:00+00:00


Capitolo 25

Amburgo, 10 marzo

Nel cielo era sbucato il sole. Velato e smunto, ma benvenuto dopo settimane di cielo grigio. Nell’ufficio di Max Stein, Paula vestiva casual, Luca era in giacca e cravatta. Il prof dopo i saluti li aveva lasciati soli.

«È la seconda volta che Max ci ospita», osservò Paula. «È gentile.»

Aveva un trucco appena accennato, gli occhi segnati e un sorriso senza freschezza.

«Non ho capito bene se sono io ad avere voluto incontrare lei», disse Luca, «o viceversa.»

«Ha importanza?»

«No, in effetti non ne ha. Da dove partiamo?»

«Dalla sua telefonata da Windhoek e dal ventunesimo teschio.»

«D’accordo. Quel giorno le avevo suggerito un’interpretazione delle iniziali della medaglietta trovata sullo scheletro di cui mi ha detto. Se fossero G trattino C potrebbe trattarsi dei resti della Gabemi Cherie dispersa nel 1906.»

«Non può esserci certezza che le due lettere siano quelle, sono corrose e quasi indecifrabili. Solo la data, stranamente, è ben leggibile.»

«Ma neppure si può escludere che lo siano.»

«Luca, se anche lo fossero, dove porterebbero? Non c’è modo d’accertare che si riferiscano a quella sua Gabemi Cherie. E poi, come ha saputo di lei, e da chi?»

Sembrava sulla difensiva. Attenta a misurare le parole e pronta a ribattere a qualsiasi cosa lui dicesse. Era diversa dalla Paula Linz di un mese fa. Appariva impaurita, forse smarrita.

«A Windhoek», ribattè Luca, «ho conosciuto tre membri del direttivo del comitato RHG. Due di loro sono fratello e sorella, Samuel e Caroline Gabemi. Mi hanno parlato di Cherie, una loro zia alla lontana. Caroline mi ha accompagnato nel nord del paese, nell’Etosha, dove ho visto la lapide con inciso il nome di una Gabemi Cherie data per dispersa nel gennaio del 1906. La data sulla medaglia dello scheletro è 24.10.1905, quindi antecedente alla sua scomparsa. La connessione tra le iniziali della medaglietta e quel nome mi è venuta in mente per caso. Potrebbe davvero trattarsi di quella Gabemi Cherie. È vero, non possiamo essere certi che le iniziali siano G e C, e anche se lo fossero, che siano le sue. Però, Paula, è stata lei, prima che partissi per la Namibia, a parlarmi delle ricerche di Lothar sullo scheletro della medaglietta. Per questo ho pensato che il nome Gabemi Cherie potesse dirle o farle ricordare qualcosa. Per questo gliel’ho menzionato.»

Paula tacque. Bevve un sorso d’acqua. Guardò Luca con i suoi begli occhi azzurro chiari.

«Luca», disse poi, «per quale motivo è tanto interessato a capire se lo scheletro possa essere di Gabemi Cherie? Che importanza ha per lei?»

«Per me, nessuna. Per Samuel a Caroline, una tomba su cui pregare. Le nuove generazioni Herero rispettano i loro morti per la libertà.»

«Giusto, ma non mi convince. Cos’altro c’è?»

«Cos’altro dovrebbe esserci?» Luca s’irrigidì. «Non può chiedermi questo.»

«Perché?»

«Non è da lei», la fissò. «Paula, cos’è cambiato da quando ci siamo visti a casa sua a Berlino?»

«Non risponda a una domanda con un’altra domanda. Mi dica se ha parlato con altri di questa Gabemi Cherie.»

«Non ne ho parlato con nessuno. Mi risponda, cos’è cambiato da Berlino?»

«Glielo dirò, ma dopo. I due



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