Inventario sentimentale by Giacomo Papi;

Inventario sentimentale by Giacomo Papi;

autore:Giacomo Papi; [Papi, G.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: eBook Laterza
ISBN: 9788858108505
editore: edigita
pubblicato: 2013-01-15T00:00:00+00:00


Andare a piedi

La velocità media di un uomo che cammina varia tra 3,6 e 5,4 km all’ora. Ipotizziamo, dunque, un’andatura media di 4 km orari per 6 ore al giorno e 300 giorni all’anno. Significa che se in questo esatto momento una persona si alzasse, per esempio a Milano, e iniziasse a camminare, tra un anno avrebbe percorso 7.200 chilometri, si sarebbe lasciato alle spalle Ulan Bator in Mongolia (6.929 km) e starebbe per entrare a Pechino (8.091 km). La terra è piccola e i piedi vanno. Basterebbero cinque anni di passeggiata sul filo dell’Equatore per tornare al punto di partenza.

Le persone a piedi sono un universo fatto di movenze contratte, polpacci improbabili, andature spavalde, impaurite e ingobbite, passi pesanti o lievi, calcagni che sprofondano, altri che rimbalzano. A osservarle con attenzione, ci si ritrova a pensare, con Truffaut, che le gambe sono davvero compassi che misurano il mondo ed è facile andare lontano, che sarebbe bello non fermarsi mai, passare la vita in cammino. Sembra che camminare sia diventato di moda. In realtà è l’opposto. Questo continuo parlare di piedi è la dimostrazione del fatto che andare a piedi non è più una condizione connaturata all’uomo, ma un’attività da preservare. Anche se di gente in cammino se ne vede molta di più di un tempo, i camminatori veri sono come il panda, il plantigrade bianco e nero lento come un burocrate sovietico e obeso come un sottoproletario americano.

Sotto una grande quercia, in mezzo alla campagna emiliana, un giorno è comparsa una cassetta delle lettere con dentro un quaderno a quadretti e una biro blu legata con uno spago. È un sentiero sterrato su cui da qualche anno transitano camminatori sempre meno sporadici, provenienti dal Nord Europa: anziani sassoni per di più, vecchi visigoti, qualche ostrogoto, «un unno o due». Qualcuno si fermava per chiedere informazioni: «È qvesta la fia per Roma?». Poi è apparso un cartello del Comune con la scritta «Via Francigena» e i pellegrini sono aumentati, ma hanno smesso di fare domande. In compenso hanno cominciato a fare commenti. Il quaderno nella cassetta è già colmo di messaggi, spesso in lingue incomprensibili. Uno dice: «19 maggio 2011. Il sole sta tramontando dietro le colline. È bello». Ci sono poesie, canzoni e preghiere. Molti scrivono che Dio è grande e camminare meraviglioso, l’unico modo per entrare davvero in contatto con il Creato. Sembra di vederli, seduti sotto il grande albero, a fare un bilancio del loro viaggio. Il paradosso è che in questo modo tutto, anche la vita, si trasforma in un’esperienza e i piedi da mezzo diventano un fine. Il paradosso è che camminare può diventare un’ideologia solo al prezzo di diventare innaturale.



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