IRules. Educare i figli al tempo del web by Janell B. Hofmann

IRules. Educare i figli al tempo del web by Janell B. Hofmann

autore:Janell B. Hofmann [Hofmann, Janell B.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia
ISBN: 9788809809291
Google: ZcD4rQEACAAJ
editore: Giunti Editore
pubblicato: 2015-05-14T22:00:00+00:00


Quando è la scuola a regalare la tecnologia

Sto pranzando in un bar del quartiere quando si avvicina una donna che conosco da alcuni anni perché i nostri figli frequentavano lo stesso asilo. Abbiamo entrambe una famiglia numerosa e questo è fonte di rispetto e solidarietà reciproci, così abbiamo sempre qualcosa di cui chiacchierare. So che è una madre affidabile e devota e che ha cresciuto dei figli fantastici.

Sembra molto preoccupata e questo mi coglie di sorpresa, perché non l’ho mai vista così. Mi prende la mano e mi ringrazia per aver scritto e pubblicato le iRules di Gregory. Io minimizzo dando una risposta banale come: «È stato divertente!» oppure «Che mese pazzesco!». Ma lei, con aria seria e severa, mi tira in un angolo e, sussurrando, mi racconta delle difficoltà che ha avuto con il figlio maggiore, uno studente di prima superiore, e il suo uso cronico della tecnologia. Anche lui ha ricevuto un iPhone per Natale. Hanno discusso spesso delle restrizioni sull’utilizzo, ma ben presto il ragazzo si è creato un account Twitter di nascosto, e la madre si è sentita tradita. Pensava che avessero un rapporto basato sulla sincerità; non c’erano giustificazioni per quello che aveva fatto. Poi aggiunge che forse non è così grave, ma io sono costretta a contraddirla. In realtà non si tratta di Twitter, bensì di controllo, indulgenza, rischio, fiducia e onestà. Glielo leggo negli occhi: sta mettendo in dubbio il suo rapporto con il ragazzo.

Riprende a raccontare. Il liceo ha regalato un iPad a tutti gli studenti del primo anno. Lei non lo voleva in casa, e ha la sensazione che sia stato imposto a lei e a tutta la famiglia. Suo figlio non lo usa per i compiti, bensì per guardare le trasmissioni in streaming, navigare in rete e aggiornare i profili sui social network. La madre non è interessata a imparare a usarlo, e ora si sente costretta a farlo. Non è giusto, dichiara, perché studenti e genitori non hanno ricevuto il minimo addestramento. Non è stato impostato il parental control , e la scuola non ha neppure avvertito le famiglie. Poiché prende molto sul serio l’educazione, è contrariata dall’invasione tecnologica del suo ambiente domestico. Parliamo a lungo di cosa rappresentano questi fenomeni nel quadro generale della vita, di quali sono le nostre responsabilità e di cosa sono la crescita naturale, il cambiamento e l’indipendenza per i nostri figli. Mi prega con impeto di approfondire l’argomento, perché sa di non essere l’unica madre ad avere questi problemi. Mi chiede di non fermarmi alle iRules di Greg e dice che noi genitori abbiamo il dovere di sollevare queste questioni e avviare il dialogo; e io sono pienamente d’accordo con lei.

Le dico che sono contenta della nostra chiacchierata e la ringrazio per la sua sincerità. Più siamo onesti l’uno con l’altro, più siamo sinceri con noi stessi. Non è necessario conoscere tutte le risposte o soffrire in silenzio. La tecnologia può sembrare così irrilevante che è facile ignorarla o sminuirla, ma i problemi che comporta sono enormi e possiamo risolverli solo unendo le forze.



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