Kafka by Klaus Wagenbach

Kafka by Klaus Wagenbach

autore:Klaus Wagenbach
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2023-05-11T00:00:00+00:00


Praga: il ponte di Cech sulla Moldava. All’ultimo piano dell’edificio d’angolo

sul lato sinistro sono stati scritti La condanna e La metamorfosi.

Sono stato lungamente alla finestra premendo la faccia contro i vetri e più volte mi sarebbe piaciuto spaventare con la mia caduta il gabelliere sul ponte. Eppure in tutto quel tempo mi sono sentito troppo saldo perché la risoluzione di andare a spiaccicarmi sul lastrico potesse scendere fino alla profondità decisiva. Mi parve d’altronde che il rimanere in vita interrompa – sia pure discorrendo soltanto, soltanto, di interruzione – la mia attività di scrittore meno che la morte, e che fra l’inizio del romanzo e la sua continuazione dopo quindici giorni proprio nella fabbrica e davanti ai miei genitori soddisfatti mi sarei in qualche modo trovato e avrei vissuto nell’intimo del mio romanzo…

Eppure, ora al mattino non lo posso tacere, li odio tutti in fila e penso che in questi quindici giorni non riuscirò a trovare nemmeno le parole di saluto per loro. L’odio però – e ciò è contro di me – deve stare piuttosto fuori della finestra che a letto nel sonno tranquillo. Sono molto meno sicuro che durante la notte.19

Intercedendo presso la madre di Kafka, Brod riuscì a impedire la sciagura, come dopo qualche settimana, quando Felice era inquieta per il contegno di Kafka, le mandò due lettere pregandola di «giustificare Franz, tenendo conto della sua sensibilità spesso morbosa» e di «aiutarlo a superare con la comprensione e la bontà i conflitti, considerando che un uomo così singolare e meraviglioso merita di essere trattato diversamente».20

La causa dell’«odio» e della «sensibilità» era soprattutto la distribuzione del tempo che Kafka sentiva per la prima volta in quei mesi di produttività, a partire dalla metà di settembre (come dopo di allora in tutti i suoi periodi produttivi), divisione del tempo che egli chiamava scherzosamente «vita di manovre»:21 dopo il lavoro in ufficio (dalle otto del mattino alle due pomeridiane), Kafka andava a casa, dormiva dalle tre circa fino alle sette e mezzo, andava un’ora a passeggio con amici o solo, cenava con la famiglia (la cena a ora tarda era consueta per tutta la borghesia praghese), e verso le undici cominciava a scrivere fino alle due o tre del mattino, talvolta anche oltre.

Il 23 ottobre Kafka riceve finalmente l’attesa risposta di Felice e subito la corrispondenza, con due, tre, quattro lettere al giorno, assume un ritmo smodato. Kafka le scrive della propria famiglia, dei suoi progetti, la informa sui progressi del suo lavoro al Disperso e alla Metamorfosi, le descrive la propria vita e la sua distribuzione del tempo. Quando Felice gli domanda perché egli abbia scelto quella distribuzione, le manda il bozzetto Grande frastuono uscito poco prima negli Herder-Blättern redatti da Willy Haas (questo brano di prosa era tolto, con poche modificazioni, dai Diari):



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