La banda di via Panisperna: Fermi, Majorana e i fisici che hanno cambiato la storia (Italian Edition) by Giorgio Colangelo & Massimo Temporelli

autore:Giorgio Colangelo & Massimo Temporelli [Colangelo, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: saggistica umanistica
ISBN: 9788820360580
editore: Hoepli
pubblicato: 2013-12-03T16:00:00+00:00

Capitolo 7

LA GRANDE SCOPERTA

Andiamo a pranzo!

Enrico Fermi, dopo aver scoperto i neutroni lenti

La banda e la pistola

Passami la “pistola”. Dopo aver proferito questa frase, Fermi guarda Amaldi che gli sta porgendo uno strano strumento. Nel laboratorio c’è un silenzio religioso e una luce debole illumina i volti concentrati dei giovani scienziati.

Mentre il gruppo lo osserva con attenzione, Fermi prende la pistola, la chiude all’interno di un contenitore in piombo e attende qualche secondo. Anche se non si sentono spari, Fermi sa di aver “fatto fuoco”. Con sicurezza, fa un cenno a Segrè che con freddezza estrae la provetta di fluoro verso cui la pistola era puntata, dopo di che esce di corsa dal laboratorio, dirigendosi al piano superiore, per inserirla nel contatore Geiger. Poi, velocemente, mentre anche gli altri scienziati lo raggiungono, aziona il pulsante del contatore e con trepidazione ne osserva scattare le cifre, l’una dopo l’altra. Ora il suo cronometro e il suono secco e ritmato del contatore si intervallano a quelli del suo fiatone. I ragazzi di via Panisperna guardano il cronometro e poi il contatore, uno di loro scrive i conteggi registrati e poi torna a osservare le cifre che a un certo punto, però, scattano con meno frequenza fino a fermarsi del tutto.

È il tardo pomeriggio di un giorno come tanti all’Istituto di Fisica romano. L’anno però no, non è come gli altri: è il 1934, che verrà ricordato nella storia come quello in cui avvenne la prima fissione nucleare, scoperta che parte proprio dagli esperimenti, con “pistole” e provette, che i ragazzi capitanati da Enrico Fermi stanno facendo nei laboratori di via Panisperna.

Nella sua routine romana, Fermi aveva l’abitudine di andare a casa per pranzo, incapace di rinunciare alla pennichella pomeridiana e a un buon pasto con la moglie e i figli. Tornava all’Istituto di Fisica solo verso le tre del pomeriggio, fischiettando qualche canzone lungo le vie della sua città o pensando a come proseguire i suoi esperimenti.

Subito dopo la lettura dell’articolo dell’esperimento di Irène Curie e Frédéric Juliot datato gennaio 1934, in cui fu dimostrata la radioattività artificiale (o indotta), Fermi si era buttato a capofitto con il suo gruppo per progettare un esperimento simile, proponendo però di utilizzare i neutroni per bombardare i campioni. A differenza delle particelle alfa usate dagli scienziati francesi, cariche positivamente, i neutroni sono particelle neutre e, secondo le ipotesi di Fermi, sarebbero potute penetrare più facilmente nel nucleo, non risentendo della repulsione elettrica dei protoni.

In quei pomeriggi del 1934, tornando all’Istituto dopo essersi ristorato a casa, Fermi pensava proprio all’effetto che avrebbe potuto avere l’impiego dei neutroni nel bombardamento dei nuclei atomici, ovvero se questo poteva essere un metodo per produrre nuove specie atomiche o magari un modo per estrarre un’incredibile quantità di energia da ogni singolo atomo, trasformando la massa in energia, come aveva scritto Einstein vent’anni prima.

Come per molte buone idee, il percorso dall’ipotesi alla realizzazione dell’esperimento nascondeva molti ostacoli e alcune difficoltà, questo Fermi lo sapeva bene, anche mentre percorreva via Panisperna, diretto verso l’Istituto di Fisica.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.