La Bellezza nella Devastazione by Charmaine Pauls

autore:Charmaine Pauls [Pauls, Charmaine]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Grey Eagle Publications
pubblicato: 2020-07-15T22:00:00+00:00

Durante il mio appuntamento successivo con Reyno, Damian aspetta nel corridoio, e mi avventuro dentro da sola. Normalmente, non sarei mai stata così coraggiosa, ma ho il mio metodo per superare la paura dei medici e delle porte chiuse.

«Come stai?» chiede, quando mi siedo.

«Ti interessa davvero?»

Sorride. «È il mio lavoro chiederlo.»

«Sei mai stato bravo in questo?»

Riflette un attimo. «Suppongo che ci sia stato un tempo in cui non valevo un cazzo.»

«Che cos’è successo?»

«Avidità. Una decisione sbagliata. Debiti. Non lo so. A volte è difficile attribuirlo a un singolo motivo. Non è chiaro come la svolta in una strada che cambia la nostra direzione, ma ehi, sono io quello che dovrebbe fare la psicoanalisi, ricordi?»

Faccio una risatina ironica, fissando nervosamente la porta.

«Ti dà fastidio?» chiede. «La porta chiusa?»

«Sì.»

«Perché?»

«Ho le mie ragioni.»

«Possiamo lavorarci, se ti va.»

«Stai cercando qualcosa nella tua coscienza, vero?» lo stuzzico.

«Sarò sincero. Tuo marito mi ha chiesto solo di prescriverti delle medicine, quando è necessario, ma visto che sei qui e dobbiamo starci un’ora, non può far male parlare.»

«Immagino di no.»

«Allora, parliamo delle porte chiuse.»

«Parliamo di come puoi davvero aiutarmi.»

Solleva un sopracciglio, aspettando che continui.

«Ecco l’accordo. Ho bisogno di soldi, e tu mi darai un lavoro. Pagando sottobanco. E Damian non lo dovrà sapere.»

Ridacchia. «Perché dovrei farlo?»

Tirando fuori il telefono dalla tasca, riproduco la registrazione del nostro primo incontro. Avevo attivato il telefono con la scusa di cercare un fazzoletto di carta, prima che io e mio marito entrassimo nella stanza.

Quando arrivo alla parte in cui ammette di sapere che Damian mi ha obbligata a sposarmi, faccio una pausa. «Hai bisogno di ascoltare altro? La mia parte preferita è quella in cui confessi di aver preso tangenti per aver prescritto farmaci.»

«No.» Scuote la testa come se mi trovasse divertente. «Ho capito.»

«Bene. Comincio la prossima settimana.»

«Con cosa?»

«Non lo so. Devono esserci compiti con cui uno psichiatra ha bisogno d’aiuto.»

«Sei un caso interessante, lo sai?»

«Grazie.» Sono contenta di aver avuto la lungimiranza di registrare l’incontro. Ero preoccupata che mio marito mi avrebbe rinchiusa e che non avrei intrapreso quella strada senza combattere nel miglior modo possibile.

«Damian non lo sa, vero?»

«Che cosa?»

«Quanto sei astuta e forte.»

Mi stringo nelle spalle e incrocio le gambe. «Non penso che sia interessato alla mia psiche.» È tutto preso dal fisico.

Il sorriso che mi rivolge è disarmante. È sia comprensivo che compassionevole. «Credo che ti sbagli.»

Non mi piace tutto questo. È come se sapesse qualcosa che io non so. «Prossima settimana, stessa ora?»

«Se lo dici tu.»

Quando esco dall’ufficio, Damian mi aspetta alla porta.

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Com’è andata?»

«Bene. Tornerò la settimana prossima.»

«Davvero?» Sembra sorpreso.

«Vuoi che lo faccia, vero?»

«Non ti sto costringendo.»

«Va bene.»

«Va bene? Davvero? Niente discussioni?»

«A volte non ne vale la pena» rispondo girandomi, mentre m’incammino lungo il corridoio.

Non mi sfugge il modo contemplativo in cui mi guarda, come se non sapesse bene se fidarsi o meno. Continua a ripetere che non si fida, e fa bene. Quel pensiero fa male. Guardo avanti, in modo che non possa scorgere il senso di colpa nei miei occhi.

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