La cardatrice by Maria Renata Sasso

La cardatrice by Maria Renata Sasso

autore:Maria Renata Sasso [Maria Renata Sasso]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 978-88-6867-469-4
editore: Gilgamesh Edizioni
pubblicato: 2020-08-14T22:00:00+00:00


***

Il materassaio riprese il suo lavoro su di me, mentre la signora Nina e Mirella si ritirarono nel salottino adiacente per riposare. Mirella chiese e ottenne la lettura di un paio di favole, poi si mise a giocare con le costruzioni in legno che le piacevano tanto. Sistemava i pezzi con abilità: muri, tetti, timpani, archi, ponticelli, finestre chiuse e aperte, alberi e siepi per abbellire il paesetto che era abituata a costruire con poche varianti ormai. Quand’ebbe finito di realizzare il suo mini-progetto urbanistico, la bimba s’accorse che la mamma s’era appisolata lasciando cadere il giornale sulle gambe, forse cullata dal rumore cadenzato che emettevo nella stanza accanto.

È meglio lasciarla riposare, pensò la bambina, e si diresse in camera da pranzo.

Bisogna che vi mettiate nei suoi panni. Mirella era una bimba intelligente, curiosa, annoiata dai pochi contatti con i suoi coetanei. Gli oggetti e le persone entrate in casa quel giorno erano molto più interessanti delle solite visite delle mature amiche della mamma o dei ragazzi portati ogni tanto in casa da suo fratello, quelli non la vedevano nemmeno. L’avvenimento del nostro arrivo aveva reso speciale la sua giornata. La piccola si sentiva irresistibilmente attratta da me e dal materassaio.

Quando se la vide di nuovo vicina, l’uomo a cavalcioni su di me rallentò l’oscillazione del bilico. Era accaldato e quel visetto ingenuo, fresco come un sorso d’acqua, gli dava il destro per riposare un po’. Si fermò e iniziò a guardare la bimba in modo diverso, non più come un simpatico diversivo da un lavoro faticoso ma come possibile fonte di qualcosa di più piacevole. Di colpo divenne cosciente dell’eccitazione che il dondolio della sua azione su di me aveva provocato al suo basso ventre appoggiato sul sedile. Comparve il solito sguardo voglioso del cacciatore in cerca di preda. Intuii all’istante le sue intenzioni. Mi allarmai.

«Sei da sola? Ti annoi?»

Riconobbi il tono complimentoso dei suoi primi approcci alle donne, ma chi voleva sedurre questa volta? Disdegnava la mamma troppo anziana e voleva insidiare la piccola figlia? Non potevo crederlo. Voleva violarne l’innocenza? Con quale piacere poi? Non riuscivo a immaginarlo. Sapevo solo che non era mai successo prima. Mai l’avevo notato guardare con occhio men che affettuoso altre bambine. Il caldo, il caldo doveva avergli dato alla testa. Avrei voluto potermi muovere per urtare la bimba e farla scappare. Avrei voluto poter parlare per metterla in guardia, per farla allontanare. Avrei voluto incastrare la mano dell’uomo fra i miei ingranaggi per distrarlo con il dolore, ma sono un oggetto inanimato, privo di voce e non potevo far nulla.

«Vuoi vedere una cosa nuova?»

Mirella come ogni bimba adorava le sorprese. Annuì e aspettò ansiosa.

«Dov’è la mamma?»

La risposta di Mirella gli piacque molto e volatilizzò ogni remora dalla mente dell’uomo.

Pian piano, senza fretta, con fare misterioso Nicola sbottonò uno ad uno i bottoni dei pantaloni. La bimba lo guardava immobile, rapita. Con gesto rapido l’uomo fece guizzare il fallo eretto in tutta la sua potenza fuori dall’abito.

Mirella sgranò gli occhi. Non sapeva proprio che cosa fosse quell’arnese.



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