La Chiamata by Peadar O' Guilin

autore:Peadar O' Guilin [Guilin, Peadar O']
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani
pubblicato: 2022-01-08T20:24:37+00:00

Nascosta

È difficile evitare una persona del tuo stesso anno, ed evitare Conor è particolarmente difficile. I suoi cosiddetti cavalieri sono dappertutto e prestano un’attenzione particolare a Nessa. Tony con le sue sopracciglia da vecchio e la pelle butterata; Bruggers, il più basso di tutti, ma con i riflessi di un rettile che cattura una mosca; Keith e Liz Sweeney e perfino membri di altri anni, come Sherry, in lutto per l’abbandono, che vorrebbe tornare regina.

La capacità di Nessa di nascondere le sue emozioni l’ha lasciata senza nessuno a difenderla a parte Megan, che non può essere in più di tre posti contemporaneamente.

Così, qualche giorno dopo in palestra, Bruggers stende Nessa e le sbatte la testa sul pavimento. Mentre lei aspetta che il ronzio nel cranio passi, sente che lui si scusa: «Per Crom, mi dispiace, Nabil. Credevo che lei fosse ancora sul tappeto».

A pranzo, Liz Sweeney rovescia una tazza di tè bollente ed è solo per pura fortuna che non finisce in grembo a Nessa. «Oops» dice la ragazza. Nessa le afferra il polso.

«Che stai facendo, Liz Sweeney?»

«Ho detto ‘oops’. A Donegal non si parla più inglese?»

«È una cosa seria, Liz Sweeney». Nessa è molto fiera del suo tono calmo. «Noi non ci… facciamo male davvero».

«Be’, ci dovevi pensare prima di fare la spia a Conor per mandarlo nella Gabbia. E di mentire su di lui! Figurati! Come se volesse andare a letto con Clip-Clop la storpia!» Nessa non l’ha mai vista tanto arrabbiata, ed è passata solo una settimana da quando suo fratello è sopravvissuto alla Chiamata! «Sembri uscita da The Elephant Man. Quindi sì, Nessa, è una cosa seria. Te la sei cercata e ora sono affari tuoi».

Poi Liz Sweeney resta senza fiato e sgrana gli occhi, e Nessa si accorge che le sta ancora stringendo il polso, tanto forte da sentire le ossa che scricchiolano.

«Te lo posso rompere» dice. Le ossa rotte sono una faccenda grave, al quinto anno. Una potenziale sentenza di morte. «Sei come uno stuzzicadenti».

«E allora fallo, stronza. Tanto io non grido».

«Ma non devo farlo per forza. Basta che tu dica che manterrai la pace fra noi».

«Fallo, ti ho detto. Una lesione volontaria vale l’espulsione. Conor ne sarà felice».

«Rischieresti questo solo per vendicarti di me?»

«Se non lo fai, io dovrei prendere altro tè».

E Nessa, fingendo indifferenza, la lascia andare, ma sente un brivido freddo.

Passano altri due giorni senza ulteriori attacchi da parte della Tavola Rotonda. Le campane suonano a morto diverse volte, ma non per il quinto anno. Non ci sono nemmeno altri sopravvissuti da festeggiare. Almeno la neve è sparita, si è sciolta sotto pioggia gelida. Shamey rimane lontano dalla bottiglia quanto basta per dire addio, soprattutto a Melanie, la sua compagna di sopravvivenza, e ad Anne-Marie, l’ultima del settimo anno che ancora aspetta la Chiamata. È un ragazzino triste, che se ne va verso Boyle con addosso degli abiti prestati, goffo per via delle scarpe. Non è venuto nessuno a rimpiazzarlo, non ancora.

Il giorno dopo è Halloween. Per festeggiare, i Sídhe hanno lasciato un regalo nel dormitorio maschile.

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