La clessidra di Aldibah by Licia Troisi

La clessidra di Aldibah by Licia Troisi

autore:Licia Troisi [Troisi, Licia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788804600497
editore: Mondadori


La sola presenza di Fabio colorò la giornata di Sofia. Doveva fare le stesse cose del giorno prima: il pedinamento, l'appostamento davanti all'appartamento di Effi e Karl, l'ascolto delle discussioni in tedesco tra i due. Ma tutto aveva un sapore diverso. Sapeva che appena avesse finito, sarebbe potuta andare a casa, dove c'era Fabio. Avrebbero mangiato insieme, avrebbero dormito sotto lo stesso tetto, e questo faceva tutta la differenza del mondo. Non sentiva quasi nemmeno il freddo, e il fatto che la neve ormai fosse quasi del tutto sciolta non la intristiva come sarebbe stato normalmente.

Anche origliare il dopo cena a casa di Effi e Karl non fu più sconsolante. Sofia si abbandonò ai suoni del tedesco, come se stesse ascoltando una melodia. Non aveva mai provato grande attrazione per quella lingua, ma doveva ammettere che in fondo non era così cacofonica come aveva creduto all'inizio. Aveva una sua bellezza, una sua musicalità, e arrivò a pensare che forse un giorno avrebbe potuto impararla. In fin dei conti, quella città le piaceva molto, poteva valere la pena tornarci.

Quando nell'appartamento di Effi e Karl si fece buio, Sofia tirò un piccolo sospiro soddisfatto e si preparò ad andarsene.

Non era molto tardi, e calcolò che sarebbe stata a casa in breve tempo. Si diresse alla fermata della metro.

Le strade erano deserte. Monaco era così: dopo una certa ora, il freddo la vinceva su tutto. La gente se ne stava rintanata in casa o in qualche pub. In giro, nessuno.

Sofia sentì i brividi correrle per le spalle, e si chiuse il cappotto fino all'ultimo bottone. Ma quella sensazione di gelo non voleva andarsene. Si fermò. Aveva un brutto presentimento. Era qualcosa nell'aria, nel modo in cui i suoi passi rimbombavano sull'impiantito, persino nella luce dei lampioni sospesi sulla strada. Alzò gli occhi al cielo, in cerca di una luna che potesse rassicurarla, e vide un'ombra nera volare verso la casa di Karl.

Il neo sfavillò sulla sua fronte, e le ali spuntarono quasi subito. Un battito, e si trovò a volare in cielo a sua volta, l'aria fredda che le sferzava le guance arrossate.

L'ombra ora era là, furtiva, appollaiata sulla finestra del soggiorno, pronta a entrare. La vide scomparire oltre lo stipite prima di poter intervenire. L'aveva riconosciuta. Il caschetto biondo era inconfondibile, e così il corpo magro e atletico.

Il neo scintillò più luminoso sulla fronte di Sofia, e le sue braccia si trasformarono in artigli di drago, mentre le pupille si allungavano.

Entrò piano, fermandosi prima sul davanzale per gettare un'occhiata nel salotto. Non vi metteva piede da quel triste pomeriggio in cui avevano incontrato Effi per la prima volta. Tutto sembrava in ordine, ma Nida era lì, la percepiva.

Avanzò furtiva nella stanza, le orecchie tese allo spasimo. Era l'udito di Thuban a farle avvertire ogni più piccolo rumore all'interno della casa. Finché non riconobbe il sottile, lievissimo cigolio del parquet, sfiorato da un paio di piedi allenati a non farsi sentire. Proveniva dalla camera di Karl.

Entrò piano, e la vide: bellissima, accarezzata dalla tenue luce che penetrava dalle finestre, il braccio destro già avvolto da fiamme nere.



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