La famiglia Bonifazio by Antonio Caccianiga

La famiglia Bonifazio by Antonio Caccianiga

autore:Antonio Caccianiga [Caccianiga, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-06-10T22:00:00+00:00


XIII.

Una volta si diceva che il ridicolo uccide, ma l'esperienza ci ha insegnato che in certi casi il ridicolo rende immortali. E infatti si conoscono dei ministri, che passeranno alla posterità piuttosto per le caricature del Pasquino che per le pagine della storia, la quale non ha nulla da registrare sui meriti e sui profitti della loro autorità.

Ma nell'amore se il ridicolo non uccide, certo ferisce crudelmente, e un uomo, che ha arrossito d'una donna amata, non vorrà più farla sua moglie. Così almeno pensava Silvio riguardo a Maria, bella e buona ragazza, ma tanto rozza da non poterla presentare nella buona società.

Il problema: Metilde o Maria? era dunque sciolto a tutto vantaggio della prima, e oramai non mancava altro che di cavarne le conseguenze, e di finire la commedia come quelle del Goldoni, con un bel matrimonio. [pg!222]

Il giovinotto vi si decise raddoppiando la sua assiduità nella famiglia Ruggeri, e cogliendo ogni occasione favorevole per dimostrare la sua crescente affezione verso Metilde. E queste occasioni non gli mancarono a Venezia, ove tutto è sempre predisposto per le scene d'amore. Questa città silenziosa presenta ad ogni passo degli spettacoli stupendi, che predispongono la mente ed il cuore ai più teneri affetti. Le rive solitarie sul mare infinito, un passeggio sotto gli alberi dei giardini col panorama incantevole che sta dinanzi, una gita in gondola sulla laguna in bonaccia, in un giorno sereno, quando il cielo azzurro si riflette nelle acque tranquille; una serenata notturna sul gran canale, quando l'eco lontano ripete mollemente le soavi melodie, e i fuochi di bengala trasformano quei palazzi in un mondo fantastico; un chiaro di luna sui marmi dei monumenti, una notte stellata davanti il molo quando gli astri si riflettono con tremula luce nella laguna, e si confondono colle strisce di luce oscillante riflessa dai fanali.

In quei momenti, in quei siti Silvio e Metilde s'intendevano con uno sguardo, col tocco della punta d'un piede, e si sentivano beati d'essere insieme, senza rompere un silenzio tanto eloquente alle loro sensazioni. [pg!223]

La signora Emilia vedeva con piacere i progressi di quella reciproca inclinazione, ne prevedeva il fortunato scioglimento, e cominciava a pensare al corredo. Per lei, a completare quella affezione, che verrà consacrata dalla religione e dalla legge, giudicava indispensabile... una mantiglia di velluto a pizzi di Brusselles per l'inverno, e un cappellino, modello di Parigi, e intanto studiava i figurini dei giornali di mode, e indicandone qualcuno a Metilde le diceva:

—Guarda questo come è grazioso e distinto. Se le cose si faranno presto, ti andrebbe a meraviglia.

—Abbiamo tempo da pensarci, mammina.

—Ma infine, bisogna pure che si decida... mi pare che ci abbia pensato abbastanza... non conviene prolungare troppo questo assiduo corteggio senza una domanda formale... per riguardi verso il mondo... e anche perchè è una vera schiavitù... e mi secca di starvi in guardia... tu devi fargli comprendere le convenienze, e che si spieghi.

Quantunque ripugnasse a Metilde di uscire dall'ideale per entrare nei discorsi concreti, tuttavia dovette obbedire alla mamma, e fece comprendere all'innamorato la



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