La Francia di Hollande by Riccardo Brizzi Gabriel Goodliffe

La Francia di Hollande by Riccardo Brizzi Gabriel Goodliffe

autore:Riccardo, Brizzi,Gabriel, Goodliffe [Brizzi, Riccardo Goodliffe, Gabriel]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Ricerche e studi dell'Istituto Carlo Cattaneo
ISBN: 9788815316691
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2013-10-14T22:00:00+00:00


1. I «centri»: la prova dell’elezione presidenziale ovvero il tempo delle disillusioni

Come per l’«Oriente» evocato dal generale de Gaulle nelle sue Mémoires de guerre, la storia del Centro – sarebbe peraltro meglio parlare di «centri» – è particolarmente complicata. Ciò che era stato vero per la Terza e la Quarta Repubblica, lo è stato anche in larga misura per il regime fondato nel 1958, per il peso di tradizioni ideologiche e culturali (la tendenza dei centristi a coltivare innanzitutto le loro differenze e la loro contrarietà a obbedire agli imperativi di una forte disciplina collettiva) e, in modo ancora più decisivo, per le logiche di funzionamento di un sistema dei partiti strutturato attorno alla frattura destra-sinistra, che molto spesso attraversa lo stesso elettorato centrista[5]. In larga parte imposta dagli obblighi derivanti dal gioco politico e istituzionale, la strategia adottata dal centrismo in occasione dell’elezione presidenziale del 2012 è stata in realtà molto semplice e priva di vere e proprie sorprese.

La volontà di François Bayrou di candidarsi per la terza volta alla presidenza non era mai stata in dubbio. Tutto lasciava pensare che essa rappresentasse il suo principale obiettivo politico dopo l’ottimo risultato conseguito nelle presidenziali del 2007. Certamente il bilancio delle sue battaglie politiche non era incoraggiante. Le varie consultazioni elettorali organizzate nel corso della presidenza Sarkozy avevano dato vita a una serie di insuccessi, il primo dei quali era proprio quello subito dallo stesso Bayrou nella sua città natale, Pau, in occasione delle elezioni municipali. La maggior parte degli osservatori considerava il Modem – la formazione fondata da François Bayrou all’indomani dell’elezione del 2007 e da lui diretta con mano ferma – in difficoltà. Nel corso di un seminario di ricerca organizzato a Sciences Po il 23 marzo 2011, il politologo Dominique Reynié, aveva dipinto a questo proposito un quadro particolarmente cupo, parlando di «evaporazione organizzativa», «dislocazione ideologica» e «inconsistenza elettorale». Ma Bayrou non aveva smesso di credere nella sua buona stella e aveva addirittura affermato di puntare, nel 2012, a migliorare il risultato del 2007.

Le cose sono state meno semplici nel campo dei centristi dell’ex-maggioranza. Infatti il gioco sembrava relativamente aperto e l’ipotesi di una o più candidature non poteva essere esclusa. Anche se, a nostro parere, le condizioni perché questa eventualità andasse in porto non erano presenti. È noto che questa storia ricca di evoluzioni si è svolta in due fasi principali, che possono essere definite come la «fase Borloo» e la «fase Morin». L’ipotesi di una candidatura di Jean-Louis Borloo si era concretizzata a partire dal maggio 2011, in occasione del congresso svolto dal suo partito, il Partito radicale, a Lione, città un tempo amministrata dallo storico leader del radicalismo, Edouard Herriot. L’ex-ministro dell’Ecologia, che non era riuscito a ottenere la guida del governo in occasione del rimpasto di fine 2010, disponeva di numerosi atouts: la notorietà, la lunga esperienza governativa, l’immagine del vincente, il carattere originale della sua personalità e di alcune scelte politiche. Fu così creato un dispositivo attorno all’organizzazione, a metà tra il



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.