(La Guerra della Regina Ragno 04) Extinction by Lisa Smedman

(La Guerra della Regina Ragno 04) Extinction by Lisa Smedman

autore:Lisa Smedman
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 8834418190
editore: Armenia
pubblicato: 2005-10-14T16:00:00+00:00


Capitolo XIX

Halisstra sentì un fremito di eccitazione correrle per tutto il corpo quando una dozzina di sacerdotesse si portarono il corno alle labbra per segnalare l’inizio della caccia notturna. Parte di quel fremito era un brivido, perché il vento era aumentato d’intensità e stava cominciando a cadere qualche fiocco di neve e, come le altre sacerdotesse, adesso lei indossava soltanto la pesante catena d’argento intorno alla vita, da cui pendeva il disco dello stesso metallo che recava il simbolo di Eilistraee.

Gettando indietro il capo, si portò alle labbra il corno che le avevano dato. Fissando la luna, trasse un profondo respiro e soffiò, aggiungendo alle altre la voce stridente del proprio corno. Tutt’intorno, echeggiò un’insistente ondata di suoni a mano a mano che ciascun corno trovava la sua nota, tenendola in perfetta armonia con gli altri. L’aria stessa rabbrividì e, per parecchi secondi, rimase del tutto immobile, poi il vento riprese a soffiare, agitando gli alti rami.

Come se la dea le avesse dato un segnale, Halisstra troncò la propria nota esattamente nello stesso istante delle altre donne, poi abbassò il corno e fissò in attesa colei che avrebbe capitanato la caccia. Uluyara, la drow che aveva ucciso il troll la notte precedente, estrasse dal terreno la spada intorno a cui avevano danzato appena un momento prima e girò lentamente su se stessa tenendo la lama diritta davanti a sé.

Come Uluyara, anche Halisstra era armata soltanto di spada, quella a lama lunga di Seyll; la sua mano ne serrava con forza l’impugnatura, coprendo tutti i buchi tranne uno, da cui il vento traeva una fievole nota insistente nell’attraversarlo con il proprio soffio.

Feliane, che era rimasta vicina ad Halisstra per tutta la danza, intercettò il suo sguardo.

«Usala bene», disse, accennando alla spada musicale. L’elfa della luna si era tinta di nuovo la pelle di nero in previsione della caccia notturna; troppo minuta e di aspetto troppo ingenuo per poter essere scambiata per una drow a distanza ravvicinata, soprattutto con i suoi capelli castani, la giovane sacerdotessa impugnava comunque la spada come qualcuno che sapesse esattamente come usarla.

«A cosa diamo la caccia?» chiese Halisstra, sussurrando.

«A qualsiasi mostro Eilistraee sceglierà di spingere sulla nostra strada», rispose Feliane, con un enigmatico sorriso.

Intanto, Uluyara prese a girare sempre più in fretta, con la spada che scintillava sotto la luce lunare, mentre lei vorticava in cerchio su se stessa una, due, tre volte… D’un tratto, la somma sacerdotessa si arrestò, la lama protesa che vibrava nell’aria.

«Da questa parte!» gridò.

E come una lucertola da caccia a cui avessero tolto il guinzaglio, si lanciò di corsa nei boschi.

Halisstra si sentì assalire da un’ondata di eccitazione nel lanciarsi sui passi della somma sacerdotessa; tutte le altre fecero altrettanto, e subito dietro di sé Halisstra vide Feliane correre rapida, gli occhi luminosi e pieni di entusiasmo. Pungolata da un’emozione che era in parte entusiasmo e in parte desiderio di cacciare, Halisstra zigzagò fra gli alberi, superando d’un balzo tronchi abbattuti coperti di neve e cespugli di felci, spostando a spallate i rami che l’ostacolavano senza badare agli aghi di pino che le sferzavano la pelle.



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