La lezione di Marco. Pane, lavoro, ecologia by Pecoraro Scanio Alfonso

La lezione di Marco. Pane, lavoro, ecologia by Pecoraro Scanio Alfonso

autore:Pecoraro Scanio, Alfonso [Pecoraro Scanio, Alfonso]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791280159311
Google: ukiQzgEACAAJ
editore: Paesi
pubblicato: 2021-12-14T23:00:00+00:00


Il precedente del voto sul porto d’armi

Prima del referendum del 15 giugno 1997, in Italia c’era stato già un referendum, indetto nel 1981, per abrogare il porto d’armi e, di conseguenza, la caccia con fucile. Una battaglia per cui i Radicali si erano esposti, come da loro consuetudine, in prima linea e senza fare alcuno sconto.

Ecco come era stato descritto il quadro della situazione in Italia da Notizie Radicali prima della chiamata alle urne del 17 maggio di quell’anno. «Nel ’71 le licenze di porto d’armi per uso di difesa personale erano 68 mila; nel ’73 furono 87 mila; nel ’76 ben 148 mila; nel ’77 furono 176 mila; nel ’79 oltre duecentomila. Attualmente, sarebbero oltre trecentomila. La corsa continua […] Vanno poi aggiunte le licenze di porto d’armi per uso di caccia, che sono circa un milione e novecentomila […] Ottenere il porto d’armi è una pratica di ordinaria amministrazione, nonostante che il richiedente deve fare presenti i motivi per i quali ha necessità di circolare armato. La licenza costa solo circa ventimila lire l’anno». E, ancora, una persona munita di porto d’armi «può tenere fino a due pistole e sei fucili (se per uso di caccia, non sono consentite le pistole); ma i limiti possono essere aggirati facilmente, con le richieste per collezioni di armi, che consentono di tenere dei veri e propri arsenali».

Un punto su cui battevano particolarmente i Radicali era il «disarmo» dei vigili urbani, delle polizie private e delle squadre di vigilantes, poiché «è veramente indispensabile che il settore dell’ordine pubblico sia interamente gestito sotto la responsabilità integrale e completa di autorità che rispondono politicamente di fronte al Parlamento e agli elettori. Quella del cittadino comune che ha la sensazione di sentirsi più sicuro nel momento in cui va in giro armato è, in effetti, una pericolosa illusione: nel momento in cui tenterà di difendersi, sarà già rimasto vittima di un aggressore che avrà avuto l’iniziativa e il relativo vantaggio, oltre alla freddezza, al cinismo, alla professionalità. A meno che non si sia imbattuto nel solito ladro di galline, e in tal caso incorrerà nei rigori della legge, che colpirà l’eccesso di legittima difesa».

Motivazioni forti che non bastarono però per arginare la valanga di No all’abrogazione delle norme sulla concessione del porto d’armi, che furono pari all’85,92% contro il 14,08% dei Sì. Le associazioni di cacciatori, per dare un segnale, avevano chiesto ai loro iscritti di presentarsi ai seggi elettorali facendosi identificare con le licenze di caccia. Una strategia che, alla luce del risultato finale, ha dato i suoi frutti.



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