La luce di Şingal by Sara Lucaroni

La luce di Şingal by Sara Lucaroni

autore:Sara Lucaroni [Lucaroni, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: People
pubblicato: 2024-07-24T22:00:00+00:00


5. L’anno capovolto

In tante culture e in tanti Paesi la resistenza a una dittatura, alle discriminazioni, a un genocidio, all’apartheid, a una legge liberticida è un tratto fondamentale della coscienza civile. La resistenza più che per scelta si impone per etica perché, oltre che col destino dei presenti, ha a che fare col futuro, con quello di chi verrà. E la resistenza per molti è un’attitudine. La resistenza è un sentimento.

I miei da piccola non mi hanno mai portata alle cerimonie del 25 aprile. Mio padre il 1° maggio ha sempre lavorato più del solito, dicendo: «Festeggio il lavoro lavorando». Come a dire: la memoria si celebra tutti i giorni con l’impegno, col fare pratico, conta questo. Sarà forzato, eppure in qualche modo penso di aver imparato così il valore dell’antiretorica e il senso dell’appartenenza. Da sola e col tempo poi ci sono andata alle cerimonie e alle commemorazioni. E ci credevo, mi commuovevo anche. Avevo bisogno di quel rito collettivo. Poi però bisogna fare, pensavo guardando i leader di partito, i consiglieri comunali, i presidenti delle associazioni. Resistere anche alla retorica. Perché autoassolve dai doveri, ti fa sentire nel giusto con poco o senza fare niente, è un’appartenenza acquisita per diritto di nascita, un’appartenenza che non si merita. Succede anche in molte democrazie, mangiate da dentro dai propri cittadini illusi che i diritti siano definitivamente acquisiti e che nessuno li toccherà mai più, una volta che qualcuno li ha conquistati. Ma la resistenza non è statica, piazzata a contrasto di altro. È la negazione dell’ignavia che altrimenti brucerebbe il futuro. Cammina. È proporre per costruire e continuare a farlo. “Resistere” è più importante di “resistenza”. Il verbo è meglio del sostantivo. Guarda caso ci è toccato in sorte di vivere l’epoca dei diritti e più che mai c’è bisogno di resistere perché ne viviamo forse l’ultima fase, quella della loro erosione: la fine dei diritti umani. La resistenza e i diritti, che sono sentinelle, non vanno solo celebrati: va tenuta viva la prima e all’erta i secondi.



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