La lunga attesa dell'angelo by Melania Mazzucco

La lunga attesa dell'angelo by Melania Mazzucco

autore:Melania Mazzucco
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-04T04:00:00+00:00


24 maggio 1594 Ottavo giorno di febbre

Quando ero ragazzo, in tutte le chiese di Venezia - in ogni campo, palazzo e fondaco, fino alla bottega dell'ultimo zavattino -si discuteva accanitamente della predestinazione e della grazia. Il Sacro Concilio non ci aveva ancora detto cosa dovevamo pensare, e le idee di quel tedesco, Martino Lutero, incontravano il favore di molti predicatori e di quelli che andavano ad ascoltarli. Dopo, la folla non si disperdeva. Restava a discutere anche per ore. Discutevano teologi e patrizi, preti e falegnami, gioiellieri e tintori. Altra epoca, sembra già un altro mondo. Il tempo è cambiato a poco a poco, come quando nel cielo appare una striscia di fumo, poi uno straccio di nuvola solitaria, che dopo un po' si fonde con un'altra, e un'altra ancora, e alla fine si fa buio e comincia a piovere. Prima è stato proibito dire certe cose, poi possedere libri che le dicessero, infine è stato proibito anche pensarle.

Oggi ti processano anche per una frase scorretta - e se sei un pittore, pure se dipingi una figura scorretta. Cioè se non si può trovarla nelle sacre scritture, se fa qualcosa che non è già stato scritto, o lo fa in un modo diverso. E perfino l'immaginazione si è ritrovata in carcere. Io non ricordo molto di tutte quelle parole, che forse avevano a che fare con la teologia ma forse semplicemente col senso dell'esistenza. Né voglio ricordarle, poiché la mia chiesa le ha condannate, e io mi sono conformato: abbiamo bruciato tutti i libri che le ripetevano.

Un giorno m'accorsi che sulla mensola del camino c'era un vaso di fiori e i miei libri erano spariti. Ero sposato da poco e Faustina era molto giovane. Non aveva ancora sedici anni. Pensai che li avesse spostati. Ma non li trovai da nessuna parte. Non erano spariti solo i commenti ai Vangeli e i libri che parlavano di grazia e predestinazione: anche i libri di poesia e di storia, i libri licenziosi, pure le favole latine e i romanzi. Qualcuno aveva un certo valore, perché portava sul frontespizio la firma dell'autore. E la cassapanca in cui conservavo i libri in tedesco di Cornelia - l'unica eredità che avesse lasciato a Marietta e che io avrei voluto consegnarle un giorno, perché erano l'unica traccia sulla terra dell'esistenza di sua madre - era piena solo di asciugamani e strofinacci. Prima negò, mentì, depistò: ma alla fine Faustina ammise di averli consegnati al confessore, altrimenti quello avrebbe continuato a negarle l'assoluzione. Le minacciava castighi terribili, l'Inferno insomma - e lei aveva paura per me. Ma il confessore non è entrato in casa nostra, m'infuriai io, come ha fatto a sapere cosa c'è nella mia stanza? Conoscevo la legge che costringeva i preti a informarsi delle biblioteche dei cristiani. Ma ci sono tante leggi in questa Repubblica, e nessuno può rispettarle tutte.

Faustina confessò di avergli consegnato una lista coi titoli della nostra biblioteca. Parecchi erano stati condannati - li avevano ritirati dal commercio. Io avrei dovuto consegnarli



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