La maschera di velluto by Carolyn Keene

La maschera di velluto by Carolyn Keene

autore:Carolyn Keene [Keene, Carolyn]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2013-07-11T17:56:09+00:00


11

Nancy pensò che sarebbe stato crudele lasciare l’uomo svenuto a terra. Ciò nonostante desiderava ritornare nella casa che era rimasta improvvisamente al buio. Era sicura che si stesse compiendo un altro furto. Appena Nancy si chinò sullo sconosciuto, sentì uno strano odore dolciastro provenire dai suoi abiti. Immediatamente pensò all’avventura di George sul treno. « Quest’uomo è stato narcotizzato proprio come lei » decise Nancy. « E dalla stessa gente che deve trovarsi all’interno della casa! »

Ripetutamente invocò aiuto, ma non venne nessuno. Probabilmente la gente in casa non la poteva sentire. Dopo alcuni minuti le luci si riaccesero.

« Se solo qualcuno venisse qui ed io potessi andarmene » pensò Nancy con rammarico. « I ladri stanno probabilmente scappando proprio ora. »

Sperava che i componenti della banda di velluto cercassero di scappare attraverso il parcheggio, dandole l’occasione di intercettarli. Ma il tempo passava e non si vedeva venire nessuno.

Nancy massaggiò i polsi dello sconosciuto e poco dopo, egli emise un lamento.

− Aiuto − gridò debolmente.

Poi mise a fuoco Nancy e le puntò gli occhi in faccia.

− Dove sono? − mormorò.

− È nel parcheggio di casa Clayton − rispose Nancy. −Può sollevarsi e stare seduto?

− Credo di sì − rispose lui debolmente.

Con sollecitudine, la ragazza lo aiutò a sollevarsi.

− Così va meglio − bisbigliò l’uomo. − Tra poco starò bene.

− Si ricorda che cosa le è successo? − chiese Nancy.

− Ora comincio a rammentare − disse l’uomo passandosi una mano sugli occhi. − Mentre scendevo dalla macchina, sono stato aggredito alle spalle. Un fazzoletto con un odore caratteristico mi è stato premuto sul viso.

− Il suo portafoglio, ce l’ha ancora? L’uomo si frugò in tasca.

− Andato! − ammise con un lamento. − Mi è stato rubato.

− Conteneva altro all’infuori dei soldi? − chiese Nancy.

− Sì, diversi biglietti oltre all’invito alla conferenza.

Lo sconosciuto disse di chiamarsi Albert G. Brunner e di essere venuto da solo. Nancy si presentò a sua volta e lo mise al corrente dei suoi sospetti.

Si offrì di accompagnarlo all’interno, dicendogli che bisognava chiamare un medico.

Fece del suo meglio per assistere l’uomo durante il breve percorso che li separava dalla casa. Una volta arrivata, affidò l’incarico a due domestici.

Nancy cercò il signor Lightner. Questi era dell’opinione che il buio improvviso fosse stato causato da una temporanea mancanza di corrente.

Immediatamente si iniziò un controllo, il cui esito rivelò che diversi oggetti d’argento e statuine erano scomparsi dal piano terra, mentre dal primo piano mancavano dei gioielli. In breve tutti furono al corrente dell’accaduto.

− Sono rovinato − mormorò il signor Lightner.

− Sono certa che non sarà una cosa così grave − disse Nancy cercando di consolarlo. − A proposito, dov’è il signor Tombar?

− Non l’ho visto. Non so dove sia.

Nancy decise di scoprirlo da sé. Controllando stanza per stanza, alla fine lo scovò in cucina, dove dava istruzioni per il rinfresco. La ragazza lo stette a guardare finché ebbe finito; poi, casualmente, cominciò a parlargli del furto.

− Io ero fuori e non ho visto niente − disse Nancy tanto per attaccar discorso.



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