La morte mi fa ridere, la vita no by Elisa Giobbi;

La morte mi fa ridere, la vita no by Elisa Giobbi;

autore:Elisa Giobbi; [Giobbi;, Elisa]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862318846
editore: edigita
pubblicato: 2020-08-04T22:00:00+00:00


Intervista a Federico Guglielmi, giornalista musicale, e Bianca Giovannini, cantautrice

Pensate che Gabriella Ferri sia un’artista sufficientemente riconosciuta per quanto ha dato alla canzone italiana?

(B) Personalmente ho riscontrato un grande imprinting che è rimasto fortemente radicato nell’immaginario emotivo degli italiani, in generale. Dovunque sia stata, in giro per lo Stivale, indipendentemente dal range di età o cultura, un brano di Gabriella Ferri ha sempre risvegliato sorrisi, nostalgia, emozioni profonde: Napoli, Milano, Trieste… ovunque. Nel 2007 poi c’è stata anche la ridiffusione della splendida Remedios come parte della colonna sonora del film di Ozpetek, Saturno contro, ma più in generale direi che il suo nome risuona ancora abbastanza.

(F) Io invece ho l’impressione che, al di fuori delle cerchie dei cultori della musica popolare e della canzone d’autore, oggi la sua luce sia meno visibile di un tempo; forse sarà perché, essendo più anziano di Bianca, ho avuto la fortuna di vivere meglio i suoi anni Settanta, quando era tanto brillante da accecare. Magari a Roma la situazione è migliore, visto il suo profondo legame con la città, ma allargando il quadro all’Italia ho l’impressione che non sia ricordata e citata abbastanza. Forse il problema è proprio la sua identificazione con Roma e magari con certe espressioni della romanità che fuori dall’Urbe sono per lo più considerate “macchiettistiche”; in troppi si fermano a La società dei magnaccioni e non si preoccupano affatto di indagare sulle tante meraviglie meno note di un repertorio policromo che oltre Roma attraversa Napoli, la Sicilia, il Sudamerica.

Che tipo di donna pensate che fosse?

(F) Curiosa, coraggiosa, generosa, sensibile, poco a suo agio nel ruolo di diva che ha ricoperto per tanti anni e soprattutto nei Settanta. Una donna non sofisticata.

(B) Difficile dirlo. Spesso ci si inganna sul fatto di poter conoscere gli interpreti dalle loro opere. Dalle sue parole, nelle varie interviste, ritengo che fosse timida, complessa, di personalità fortissima quindi affascinante, ma molto probabilmente era difficile relazionarsi con lei. Era sicuramente curiosa intellettualmente, le piaceva scrivere, dipingere…

Federico, credi che la Ferri avesse un lato “maledetto”?

(F) Sicuramente era una persona problematica, come la storia della sua vita rivela con chiarezza. Per quanto riguarda il lato maudit… be’, penso che ogni romano che “respira” sul serio la città subisca inevitabilmente il fascino delle migliaia di vicende fosche e luttuose che vi sono avvenute, da Romolo e Remo in avanti. Non a caso la musica popolare capitolina abbonda di murder ballads e di canzoni che narrano drammi.

Ritieni che si sia suicidata o che la sua morte sia stata un incidente?

(F) Di indole, non credo che dietro ogni morte sospetta si debba per forza nascondere qualcosa di torbido e in generale deploro le speculazioni morbose. So quello che sanno tutti, non ho elementi personali per sostenere una tesi o l’altra, e quindi la mia visione può essere solo “di pancia”; al di là dell’uso di antidepressivi e del tentativo di suicidio nei Settanta, credo si sia trattato di un tragico incidente. Il comportamento della mente umana è però pieno di incognite, e dunque non posso avere certezze assolute.



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