La nuova costituzione economica by Sabino Cassese

La nuova costituzione economica by Sabino Cassese

autore:Sabino Cassese [Cassese, Sabino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuali Laterza
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2021-02-15T00:00:00+00:00


d. L’evoluzione dell’ordinamento bancario

L’evoluzione dell’ordinamento bancario dopo il 1993 è stata caratterizzata dalla crescente integrazione fra attività bancaria e attività finanziarie di tipo diverso (mobiliare e assicurativa) e dall’esigenza di armonizzare le regole e i controlli sugli intermediari finanziari globalmente considerati. Il decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 (testo unico della finanza), ha uniformato le regole di vigilanza, la disciplina degli assetti proprietari e le misure applicabili a tutti gli intermediari, confermando il principio di ripartizione dei compiti di vigilanza per finalità: alla Banca d’Italia è affidata la salvaguardia della stabilità finanziaria, mentre alla CONSOB spetta la tutela della trasparenza e della correttezza dei comportamenti.

Sull’assetto dei controlli previsto dai testi unici della banca e della finanza è poi intervenuta la già citata legge 28 dicembre 2005, n. 262. Questa legge ha dettato, tra l’altro, regole sui meccanismi di governo societario, sull’informativa ai mercati, sulla trasparenza contrattuale, nonché regole di condotta e sui conflitti di interesse. Essa ha inoltre rafforzato il regime delle sanzioni, ha introdotto norme per proteggere gli investitori, ha dettato norme sulla trasparenza dei processi decisionali e regolamentari delle autorità di vigilanza e ha intensificato il coordinamento tra di esse. Con il decreto legislativo 29 dicembre 2006, n. 303, infine, è stata attuata la delega per il coordinamento del testo unico bancario, del testo unico della finanza e delle altre leggi speciali rispetto alla legge 28 dicembre 2005, n. 262.

L’evoluzione dell’ordinamento bancario ha proceduto inoltre di pari passo con i processi di internazionalizzazione dell’economia e delle attività finanziarie. Sotto questo profilo, un ruolo importante hanno svolto, da un lato, i principi elaborati nelle sedi della cooperazione internazionale, dall’altro, l’ulteriore produzione normativa europea.

I primi traggono origine dalla collaborazione «ultra-statale» tra le autorità nazionali di vigilanza bancaria: questa collaborazione, tuttora intensa, ha sviluppato, nel tempo, regole comuni che, pur non essendo vincolanti per gli Stati, si sono affermate in tutti gli ordinamenti e hanno dato un forte impulso alla convergenza dei sistemi e all’individuazione delle migliori tecniche di controllo sulle banche.

In particolare, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, istituito nel 1974 e composto dai rappresentanti delle autorità di vigilanza e delle banche centrali di numerosi paesi, si è affermato come principale sede della cooperazione internazionale in materia di credito, con l’obiettivo del rafforzamento della qualità e dell’efficacia della vigilanza bancaria. Dopo aver elaborato, nel 1997, i «Principi fondamentali per un’efficace vigilanza bancaria», che fornivano uno schema di riferimento alle legislazioni nazionali, il Comitato ha concentrato i propri lavori sull’armonizzazione della disciplina sul patrimonio delle banche, considerato il principale presidio a tutela della stabilità. Fin dal secondo Accordo di Basilea, elaborato nel 2006 (il primo era del 1988) e recepito in Italia nel 2007, sono stati previsti requisiti patrimoniali minimi per la capitalizzazione delle banche, il rafforzamento dei controlli interni per la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale e per il contenimento dei rischi, obblighi di trasparenza informativa a carico degli intermediari. Questi tre «pilastri» (efficiente gestione del rischio, potenziamento degli assetti organizzativi e delle procedure di autovalutazione adottate dagli intermediari,



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