La ragazza della nave: Reykjavík Wartime Mistery by Arnaldur Indridason

autore:Arnaldur Indridason [Indridason, Arnaldur]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery & Detective, Historical, Fiction, General
ISBN: 9788823522435
Google: -s9eDwAAQBAJ
editore: Guanda
pubblicato: 2018-06-27T22:00:00+00:00

35

Ascoltò Kristmann con tale apprensione da non riuscire più a restare seduta. Si alzò e andò alla finestra a guardare in silenzio il cortile interno, mentre lui concludeva il suo racconto con la scena di Manfreð che, furente, lo metteva alla porta intimandogli di non farsi più vedere. Kristmann, insospettito da quel moto di rabbia, l’aveva interpretato come una conferma del fatto di aver toccato un argomento delicato.

«Dunque non gli hai detto niente di me, quando gli hai riferito che avevi parlato con i passeggeri dell’Esja?» chiese lei, continuando a guardare il cortile.

«No, non ho fatto nomi. Avresti preferito di sì? Avrei dovuto parlargli di te?»

Lei scosse la testa. «No, anzi, hai fatto bene» disse con sollievo. «Però a questo punto devo porti la sua stessa domanda: dove vuoi arrivare? Cosa speravi ti dicesse? Che aveva litigato con tuo fratello? Che Ingimar ci era rimasto talmente male da… da fare quello che ha fatto?»

«Non so neanch’io cosa speravo» ammise Kristmann. «È solo che non riesco a credere che Ingimar si sia tolto la vita.»

«Infatti tutto fa pensare che si sia trattato di un tragico incidente.»

«Sarà, ma questo non mi consola. Comunque lui non c’è più. Forse dovrei lasciar perdere, tanto non ne ricavo niente.»

Vedendolo tanto abbattuto, provò pena per lui. Era venuto lì in cerca di aiuto, di informazioni, e lei gli aveva dato tutto l’appoggio possibile, ma senza risultato. Kristmann non le aveva nascosto nulla, e lei avrebbe voluto ricambiare la sua onestà, ma esitava a rivelargli ciò che non aveva mai confessato a nessuno. Non trovava le parole, e soprattutto era spaventata all’idea di essere giudicata una poco di buono.

«Come mai…» riprese Kristmann. «Come mai hai detto che ho fatto bene a non parlargli di te? Sembravi… mah… contenta? Scusa l’impertinenza, ma… di cos’hai paura?»

Lei non rispose.

«C’è qualcosa che…? Non voglio ficcare il naso negli affari tuoi, ma c’è qualcosa di lui che non mi hai detto?» insistette Kristmann.

Di nuovo lei rimase in silenzio a guardare fuori dalla finestra.

«Scusa» disse lui. «Non intendevo…»

«Non so» mormorò lei. «Non so se abbia qualche importanza.»

«Posso chiederti ancora dove vi siete conosciuti?»

«A Copenaghen» rispose lei, a voce così bassa che quasi non si sentì. «C’erano tanti islandesi e… si tenevano incontri…»

«Giusto. Ma allora lo conosceva anche Ósvaldur?»

Lei non rispose.

«O l’hai conosciuto prima d’incontrare Ósvaldur?»

Lei continuò a dargli le spalle. «No, ma… ma era un… Per me non contava niente. Non so cosa mi sia passato per la testa. Ci siamo incontrati qualche volta, qua e là, ma per fortuna sono riuscita a troncare prima che…»

«Che…?»

«Voleva di più. Voleva un rapporto ufficiale, ma io gli ho detto che non era possibile.»

«Per via di Ósvaldur?»

«Naturalmente.»

«E Ósvaldur ne era al corrente?»

«No» rispose lei con un filo di voce. «Non sapeva nulla. Io non gliene ho mai parlato, e non sai quanto rimpiango di non essere stata sincera con lui. Non hai idea di come mi sia sentita, di quante notti insonni mi sia costata questa storia. Se penso che è finito in mano a quella

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