La ragazza segreta by Pam Jenoff

La ragazza segreta by Pam Jenoff

autore:Pam Jenoff [Jenoff, Pam]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-07-23T22:00:00+00:00


20

Micheline

Entrò nel cinema, sprofondato nell’oscurità. Un film chiazzato di bianco e nero scorreva sullo schermo, e lei scelse con cura una poltroncina. La sala era vuota, con l’unica eccezione di un gruppetto di soldati tedeschi in licenza e di una coppietta in cerca di un po’ di intimità seduta nell’ultima fila. L’odore di popcorn e di birra stantia la riportò indietro a quando lei e Matteo, da bambini, andavano al cinema insieme. Le sarebbe piaciuto restare un po’ in quello spazio fresco e buio, dimenticando tutto il resto, ma non ne aveva assolutamente il tempo. Un uomo che non riconobbe percorse il corridoio tra le poltroncine avvicinandosi a lei. Si infilò nella sua fila e le sedette accanto, puzzolente d’alcol. Le premette un bigliettino nel palmo della mano e altrettanto rapidamente, senza dire una parola, se ne andò.

Uscì dal cinema e raggiunse piazza Frère-Orban. Si assicurò che nessuno la stesse osservando e lisciò con cura il biglietto, che lesse nell’alone giallo di un lampione. 13 Bonderstraat, Dienstag, diceva il messaggio: era il punto più vicino al fienile di Lafelt, dove avevano nascosto il pilota e dove avrebbe dovuto andare a prelevarlo martedì, il giorno dopo.

Ora che gli altri piloti erano stati arrestati si sentiva piuttosto irrequieta. Chiunque li avesse traditi poteva sapere anche dove avevano nascosto il ferito. Prese in considerazione l’idea di non andarci. Ma non poteva. Aveva promesso di salvare quell’uomo in cambio della partenza di Hannah. E anche se la prima parte del piano era fallita, c’era ancora un aviatore abbattuto, là fuori, e lei non poteva abbandonarlo. A ogni modo avrebbe preso le sue precauzioni, e si sarebbe presentata un giorno prima della data fissata. Ci sarebbe andata quella sera stessa.

Per un po’ rimase ferma sull’angolo della strada, in attesa di vedere spegnersi la luce del campanile di Saint Joseph, ad indicare che era tardi e che faceva abbastanza buio da mettersi in cammino senza correre rischi. Il buio notturno – la copertura che le dava – era essenziale. Non appena la luce si spense, lasciò la piazza e raggiunse il vicolo dove aveva parcheggiato la moto. Si avviò a motore spento, finché non fu abbastanza lontana da quel quartiere affollato in cui avrebbe potuto attirare l’attenzione.

Raggiunse la periferia della città percorrendo strade secondarie in modo da evitare i posti di blocco. Poi guidò più veloce, con il freddo intenso che le tagliava le guance. Lafelt era a meno di quaranta chilometri dalla città, e lei sperava di poterli percorrere tutti in moto. Quel mezzo però non era certo l’ideale per trasportare un ferito. Decise quindi che sarebbe stato più prudente raggiungere la stazione di Kortenberg, un sobborgo orientale, e parcheggiare la moto dietro a un muro. Poco più in là c’era la vecchia Citroën che la rete teneva a disposizione per missioni come quella. Trovò la chiave sopra la gomma e accese il motore.

Un’ora dopo arrivava a Lafelt, una cittadina poco lontana dal confine con la Germania. Fermò l’auto in una radura tra gli alberi, a qualche centinaio di metri dal luogo previsto per il salvataggio.



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